01 Giugno 2021
Serena Mollicone (fonte: Facebook)
Sono passati 20 anni eppure per Serena Mollicone non c'è ancora giustizia: è ancora giallo sull'omicidio della giovane ragazza scomparsa l'1 giugno del 2001. Serena era uscita presto quella mattina per andare all'ospedale di Sora, ma non era mai più a casa. Verso l'ora di pranzo il padre Guglielmo, insospettendosi, iniziò a preoccuparsi e nel pomeriggio ne denunciò la scomparsa ai carabinieri.
Cominciarono allora le ricerche e, due giorni dopo, il corpo della ragazza venne trovato vicino a un mucchio di rifiuti in un boschetto all'Anitrella. La scena fu raccapricciante: Serena Mollicone aveva mani e piedi legati con nastro adesivo e fil di ferro e un sacchetto di plastica in testa.
Ma oggi, a esattamente 20 anni dal giorno della sua scomparsa, non è ancora stata fatta chiarezza sull'omicidio di Serena Mollicone. Cosa accadde quella mattina? Chi incontrò Serena? Chi e perché voleva farle male? Questi sono solo alcuni dei tantissimi interrogativi che purtroppo continuano a rimanere senza una risposta sicura.
Certo è che la prima udienza del processo si era celebrata il 19 marzo, giorno della festa del papà, che in molti avevano interpretato come un omaggio a Guglielmo Mollicone, maestro e titolare di una cartoleria ad Arce, che però a quel processo non ha mai partecipato, poiché scomparso prima.
Nel processo erano stati imputati l'ex maresciallo dei carabinieri - all'epoca dei fatti comandante della stazione di Arce - Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Annamaria e il maresciallo Vincenzo Quatrale, con l'accusa di concorso in omicidio. Quatrale venne accusato anche di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi.
Intanto a continuare a chiedere giustizia per l'omicidio di Serena Mollicone è la sorella, Consuelo, che a 20 anni dal delitto irrisolto e a uno dalla morte di papà Gugliemo dice: "Vogliamo sapere che cosa è successo veramente a mia sorella. Chi è stato complice e non ha parlato in questi anni speriamo parli e chi ha nascosto ciò che sapeva e speriamo che ci dia altre informazioni. Purtroppo - continua - sono due ricorrenze, una vicino all'altra, molto tristi però allo stesso tempo ci devono dare la forza di andare avanti e continuare a ricercare la verità''.
"Non dobbiamo dimenticare - prosegue Consuelo Mollicone - mio padre in questi anni non ha fatto altro che ricercare la verità, notte e giorno, in continuo, e ha dato una lezione a tutta l'Italia, a tutti i papà del mondo. Noi non dobbiamo tacere perché mia sorella merita giustizia. Serena era una persona unica e non merita di essere dimenticata da tutti. Ognuno nel suo piccolo può aiutare a non dimenticare''.
A farsi sentire è anche lo zio della Mollicone, Antonio, che all'Adnkronos afferma: ''Serena è stata uccisa in modo efferato. Il processo c'è ed è in corso e sta andando bene se lo intendiamo come possibile ricerca della verità. Noi abbiamo molta fiducia. Ci sono persone che dopo venti anni hanno testimoniato in maniera precisa e puntuale e altre persone un po' più vaghe ma la verità è una e alla fine si arriverà a quella. Noi siamo più che convinti''.
''Oggi in una meschina messa in scena c'è chi dice indaghiamo questo o quest'altro - conclude Antonio Mollicone - invece testimoni seri del primo momento che hanno accompagnato le ricerche hanno cominciato a dire le cose''.
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