23 Maggio 2021
Murale dedicato a Falcone (fonte instagram @palermolamiacitta)
La strage di Capaci avveniva 29 anni fa. E' passato del tempo dal terribile attentato mafioso che ha impresso dolore e sgomento in tutto il Paese e che ha causato la morte del giudice Giovanni Falcone della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della sua scorta, tuttavia è ancora forte la commozione. Oggi un grande evento di celebrazioni e commemorazione a Palermo, al quale partecipa anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Le celebrazioni hanno inizio nel porto dove riecheggiano le note dell'inno di Mameli, eseguito dall'orchestra degli studenti del magistrale Regina Margherita.
In occasione delle celebrazioni è stato poi inaugurato l'importante progetto d’arte “Spazi Capaci/Comunità Capaci” curato da Alessandro de Lisi e prodotto dalla Fondazione Falcone e dal Miur che coniuga la street art e la rigenerazione urbana all'impegno civile e alla voglia di riscatto di una città come Palermo.
"Vogliamo riappropriarci delle città attraverso l'arte, ha detto Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone e sorella del giudice ucciso a Capaci, - "La cultura è determinante per il rinnovamento dello spirito dei popoli".
Il Murale di Falcone realizzato dallo street artist Andrea Buglisi, insieme a quello di Borsellino che sarà realizzato in estate, sono forte simbolo del progetto. I murales sugli edifici in via Sampolo insieme costituiranno l'opera "La porta dei giganti": i volti di entrambi i giudici veglieranno così sull'aula bunker del carcere Ucciardone, teatro del maxiprocesso.
Proprio dall'aula bunker il Presidente Sergio Mattarella pronuncia le sue parole di commemorazione, sottolineando con fermezza: "Nessuna zona grigia, nessuna omertà né tacita connivenza: o si sta contro la mafia o si è complici dei mafiosi. Non vi sono alternative".
Il Presidente della Repubblica ha poi continuato: "L’onda di sdegno e di commozione generale, suscitata dopo i gravissimi attentati a Falcone e a Borsellino, il grido di dolore e di protesta che si è levato dagli italiani liberi e onesti è diventato movimento, passione, azione. Hanno messo radici solide nella società. Con un lavorio paziente e incessante, hanno contribuito a spezzare le catene della paura, della reticenza, dell’ambiguità, del conformismo, del silenzio, della complicità"
"La mafia ha sicuramente paura di Forze dell’ordine efficienti, capaci di contrastare e reprimere le attività illecite. Ma questa paura l’avverte anche di fronte alla ripulsa e al disprezzo da parte dei cittadini e, soprattutto, dei giovani", ha chiosato Mattarella, aggiungendo: "Anche il solo dubbio che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento. Se la Magistratura perdesse credibilità agli occhi della pubblica opinione, s’indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia".
"A figure di magistrati come Falcone e Borsellino la società civile guarda con riconoscenza. Vi guarda come lezioni che consentono di nutrire fiducia nella giustizia amministrata in nome del popolo italiano. In direzione contraria sentimenti di contrapposizione, contese, divisioni, polemiche all’interno della Magistratura, minano il prestigio e l’autorevolezza dell’Ordine Giudiziario", ha concluso.
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