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Capodanno

San Silvestro, contro i botti sequestri e ordinanze

Divieti in molti comuni da Cortina d'Ampezzo a Grosseto

03 Dicembre 2014

San Silvestro, contro i botti sequestri e ordinanze
Come ogni fine anno, improvvisati pirotecnici mettono in atto la barbara usanza di sparare i “botti”, quasi a voler esorcizzare un anno forse non dei migliori, ma così facendo potrebbero iniziare il nuovo anno in ospedale, o peggio, non vederlo mai.  È prassi nelle cronache post  notte  di “San Silvestro” annoverare episodi di persone che hanno subito danni.  in alcuni casi anche permanenti, a causa dello sconsiderato utilizzo dei petardi illeciti. Nonostante le forze dell’ordine mettano in atti maxi sequestri, qualche “furbetto” riesce a sfuggire.  
La guardia di finanza di Verona ha sottoposto a sequestro oltre 8000 artifici pirotecnici, privi dell'"etichettatura" di sicurezza richieste dalle disposizioni del ministero dell'Interno nello specifico settore. Parte del materiale pirotecnico, inoltre, era pronto per essere commercializzato separatamente dalle confezioni originarie. 
Anche nel casertano I carabinieri della stazione di Gricignano di Aversa, al termine di un servizio di controllo mirato , hanno eseguito una perquisizione domiciliare al termine della quale hanno sottoposto a sequestro 150 chili di botti di I, IV e V categoria, commercializzati in assenza di autorizzazioni. I fuochi d'artificio erano custoditi nel magazzino di uno stabile privato nella disponibilità di un 38enne, denunciato. 
La polizia di Vigevano  ha sequestrato ben duecento chili di fuochi d'artificio  illegali, prodotti in Cina e quasi tutti privi dell'etichettatura Ce, si potevano tranquillamente acquistare in un minimarket cittadino, gestito da una donna cinese di 43 anni, ora  denunciata a piede libero per la violazione dell'articolo del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che vieta il commercio dei "prodotti esplodenti che non siano stati riconosciuti e classificati dal Ministro dell'Interno". 
Molti comuni per ovviare all’annoso problema hanno emesso ordinanze anti-botti, dopo Cortina d’Ampezzo che ha stabilito sanzioni per i trasgressori, fino a 500 euro, seguono Camaiore e Massarosa (Lucca), Grosseto e Follonica. Pubblicate sui siti internet dei due comuni maremmani le ordinanze di divieto per l'utilizzo dei botti nella sera dell'ultimo dell'anno. Il Comune di Torino ormai da anni dice no a petardi e fuochi d'artificio per festeggiare il Capodanno. E anche quest'anno non farà eccezione. 
Seguono i consigli dei carabinieri di  non lasciare mai sui balconi materiali combustibili quali, per esempio, teli in plastica, biancheria stesa, contenitori in carta o addobbi natalizi; non indirizzare mai i fuochi verso balconi, finestre, bidoni della spazzatura, automobili; non collocare mai i fuochi nelle vicinanze di luoghi abitati o presso depositi di materiali infiammabili; non accendere mai i fuochi all'interno di abitazioni; non accendere mai i fuochi in caso di vento; mantenere sempre la distanza minima di 15 metri tra i fuochi e gli spettatori, non indossare mai abbigliamento sintetico (pile, acetati) per far esplodere i fuochi ma indossare fibre naturali (lana o cotone). 

Come ogni fine anno, improvvisati pirotecnici mettono in atto la barbara usanza di sparare i “botti”, quasi a voler esorcizzare un anno forse non dei migliori, ma così facendo potrebbero iniziare il nuovo anno in ospedale, o peggio, non vederlo mai.  È prassi nelle cronache post  notte  di “San Silvestro” annoverare episodi di persone che hanno subito danni.  in alcuni casi anche permanenti, a causa dello sconsiderato utilizzo dei petardi illeciti. Nonostante le forze dell’ordine mettano in atti maxi sequestri, qualche “furbetto” riesce a sfuggire.

La guardia di finanza di Verona ha sottoposto a sequestro oltre 8000 artifici pirotecnici, privi dell'"etichettatura" di sicurezza richieste dalle disposizioni del ministero dell'Interno nello specifico settore. Parte del materiale pirotecnico, inoltre, era pronto per essere commercializzato separatamente dalle confezioni originarie. 

Anche nel casertano I carabinieri della stazione di Gricignano di Aversa, al termine di un servizio di controllo mirato , hanno eseguito una perquisizione domiciliare al termine della quale hanno sottoposto a sequestro 150 chili di botti di I, IV e V categoria, commercializzati in assenza di autorizzazioni. I fuochi d'artificio erano custoditi nel magazzino di uno stabile privato nella disponibilità di un 38enne, denunciato. 

La polizia di Vigevano  ha sequestrato ben duecento chili di fuochi d'artificio  illegali, prodotti in Cina e quasi tutti privi dell'etichettatura Ce, si potevano tranquillamente acquistare in un minimarket cittadino, gestito da una donna cinese di 43 anni, ora  denunciata a piede libero per la violazione dell'articolo del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che vieta il commercio dei "prodotti esplodenti che non siano stati riconosciuti e classificati dal Ministro dell'Interno". 

Molti comuni per ovviare all’annoso problema hanno emesso ordinanze anti-botti, dopo Cortina d’Ampezzo che ha stabilito sanzioni per i trasgressori, fino a 500 euro, seguono Camaiore e Massarosa (Lucca), Grosseto e Follonica. Pubblicate sui siti internet dei due comuni maremmani le ordinanze di divieto per l'utilizzo dei botti nella sera dell'ultimo dell'anno. Il Comune di Torino ormai da anni dice no a petardi e fuochi d'artificio per festeggiare il Capodanno. E anche quest'anno non farà eccezione. 

Seguono i consigli dei carabinieri di  non lasciare mai sui balconi materiali combustibili quali, per esempio, teli in plastica, biancheria stesa, contenitori in carta o addobbi natalizi; non indirizzare mai i fuochi verso balconi, finestre, bidoni della spazzatura, automobili; non collocare mai i fuochi nelle vicinanze di luoghi abitati o presso depositi di materiali infiammabili; non accendere mai i fuochi all'interno di abitazioni; non accendere mai i fuochi in caso di vento; mantenere sempre la distanza minima di 15 metri tra i fuochi e gli spettatori, non indossare mai abbigliamento sintetico (pile, acetati) per far esplodere i fuochi ma indossare fibre naturali (lana o cotone). 

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