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Decreto proroghe, approvato senza concessioni balneari: non ci hanno pensato

Nel testo non è stata inserita la norma sulla proroga delle concessioni balneari e per gli ambulanti. Ma quando si trattava del coprifuoco è stato tutto deciso fino al 31 luglio

29 Aprile 2021

Decreto proroghe, approvato senza concessioni balneari: non ci hanno pensato

Fonte: Pixabay

Il Consiglio dei ministri, che si è riunito nella mattinata di giovedì 29 aprile, ha dato il via libera al decreto legge di proroga dei termini. A quanto ha appreso l'agenzia di stampa Ansa, non è stata ancora inserita la norma, oggetto di approfondimenti tecnici nelle ultime ore, sulla proroga delle concessioni balneari e per gli ambulanti. L'intervento era atteso in quanto avrebbe dovuto ovviare alle sentenze del Tar che, sulle concessioni per le spiagge, si scontrano con la proroga delle concessioni in contrasto con la normativa Ue. 

Decreto proroghe, approvato senza concessioni balneari: non ci hanno pensato

Quando si è trattato di decidere sul coprifuoco, il lungimirante Governo ha deciso di mantenerlo alle 22 fino al 31 luglio. Ma nessuno ha ancora pensato alla proroga delle concessioni balneari. Evidentemente il Governo sa che, con il coprifuoco fino alle 22, nessuno andrà in vacanza e i ministeri competenti possono procedere senza fretta. Ci sono solo in gioco il lavoro e i diritti alla libertà delle persone, e questo non interessa, perché "prima viene la Salute" che quindi è l'unico diritto che c'è rimasto

"Non serve nessuna proroga perché una norma esiste già, anzi due: una per la proroga al 2033 e un'altra che congela le concessioni per il Covid", ha detto, sempre all'Ansa il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Si tratta, aggiunge, di "un falso problema. Poi in Italia è tutto più complicato perché c'è chi interpreta le norme ma questa è un'altra questione. Ove fosse necessario, potrebbe essere utile fare una interpretazione autentica di norme già esistenti, ma l'unico messaggio che mi sento di mandare, l'unica cosa certa è che l'estate è tranquilla per tutti, gestori e utenti".

Decreto proroghe, stop all'obbligo di smart working al 50% per i dipendenti pubblici 

Nel decreto si è tolto l'obbligo di far lavorare in smart working un dipendente pubblico su due, né durante l'emergenza né con l'adozione dei Pola, i piani organizzativi per il lavoro agile. Secondo la bozza in entrata in Cdm del decreto proroghe, infatti, lo smart working si potrà proseguire in deroga fino alla definizione delle nuove regole con il contratto nazionale e comunque non oltre la fine dell'anno, ma non ci sarà il vincolo del 50%. Salta anche il limite del 60% indicato nei Pola, mentre scende dal 30% al 15% la soglia minima in caso di mancata adozione dei Piani organizzativi.

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