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Riaperture bar, ristoranti e palestre: ipotesi coprifuoco a mezzanotte

Dopo le proteste a Montecitorio, qualcosa è cambiato: ecco il nuovo piano per le riaperture.

14 Aprile 2021

Riaperture bar, ristoranti e palestre: ipotesi coprifuoco a mezzanotte

Ristorante (fonte foto LaPresse)

Si va verso le riaperture di bar e ristoranti, cinema e teatri, ma anche palestre e piscine. Il Governo sta mettendo a punto un piano per far ripartire le attività. Ipotesi coprifuoco a mezzanotte per i locali.

Ripartenza è la parola d'ordine per milioni di italiani che da oltre un anno devono fare i conti con chiusure e limitazioni, ma il premier Draghi mantiene la linea di vigore: le riaperture ci saranno solo quando i numeri legati a contagi e morti Covid diminuiranno. 

A far ben sperare sono i numeri legati alle vaccinazioni: proprio nell'ultimo weekend Regioni come la Lombardia hanno visto uno sprint finale, finendo di vaccinare gli over 80.

Aperture ristoranti fino a mezzanotte 

Nelle ultime ore sta circolando a Palazzo Chigi un'indiscrezione: si starebbe valutando l'ipotesi di far aprire i ristoranti la sera e spostare il coprifuoco dalle 22 a mezzanotte. Qualcosa infatti, dopo le proteste a Montecitorio, sembra essere cambiato. 

A dare buone notizie sulle riaperture è il Ministro della Salute Speranza, che, intervenuto a Porta a Porta conferma: "Sicuramente lecito aspettarsi delle riaperture per maggio, ma verificheremo i dati giorno per giorno come è giusto". E aggiunge: "L'ipotesi di lavorare in modo particolare sull'aperto personalmente mi convince molto".

"Poi - prosegue Speranza - dovremo naturalmente confrontarci, ma tutti i dati indicano che all'aperto c'è una minore possibilità di contagio e quindi credo che la stagione che sta arrivando potrà aiutarci a recuperare alcune attività all'aperto".

Riaperture discoteche

Il Ministro Speranza a Porta a Porta parla anche delle discoteche e avvisa: "Non dimentichiamo quello che è successo l'estate scorsa. C'è una grande differenza perché l'anno scorso non avevamo i vaccini, però quando dico attenzione a non fare un passo tropo lungo mi riferisco proprio a questo".

"Il dibattito sulle discoteche lo abbiamo fatto l'anno scorso e ne ricordiamo tutti i risultati, quindi - conclude Speranza - nel massimo rispetto io credo che sia oggi prematuro parlare anche di quest'altro tema". 

Riaperture palestre e piscine

Intanto a chiedere la ripartenza sono anche i lavoratori dello sport. Nella giornata di ieri, insieme ai ristoratori, titolari di attività sportive sono scesi a manifestare in piazza a Roma chiedendo "libertà" e allenamento delle restrizioni.

Sotto la sigla "Tutela Nazionale Imprese" il corteo ha bloccato il traffico sull'A1, invadendo la carreggiata all'altezza dell'autostrada Orte.

Cinema e teatri

Infine anche il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini spinge per far ripartire cinema e teatri, ma anche musei e altri luoghi della cultura. Lo spettacolo sta morendo e servono misure per tenerlo a galla, motivo per il quale il Ministro ha presentato un possibile protocollo per la riaperture della attività. 

Riapertura cinema e teatri

Raddoppiare il numero di spettatori, no ai tamponi 48 ore prima dello spettacolo e incentivare le rappresentazioni all'aperto: queste le idee di Dario Franceschini, Ministro dei beni culturali, per far ripartire cinema e teatri, mentre spiega come i luoghi di cultura siano "beni essenziali pari alla scuola".

Un settore, quello dello spettacolo, colpito più che mai dalla crisi Coronavirus: i luoghi di cultura sono stati i primi a chiudere quando richiesto dal Governo ma, ancora oggi, hanno le serrande abbassate. Cinema bui, teatri vuoti e musei chiusi a distanza di più di un anno da inizio pandemia. Cosa possiamo fare allora per far ripartire il mondo dello spettacolo?

A rispondere alla domanda è il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini che spinge per la riapertura di cinema e teatri, almeno in zona gialla. Non se ne parlerà dunque fino al 30 aprile, data in cui scadrà la decisione del Governo di cancellare questo colore dalla mappa dell'Italia.

Cinema e musei aperti: no al tampone

Pur mantenendo la linea di prudenza, Franceschini dice no all'ipotesi di sottoporre gli spettatori 48 ore prima degli spettacoli a un tampone. A insorgere contro questa proposta è stata anche l'Agis - associazione generale dello spettacolo - poiché sarebbe "un elemento di discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla partecipazione" sottolinea il presidente Carlo Fontana.

Il Ministro però ribadisce alcune precauzioni da adottare in caso di riaperture: obbligo di mascherina, divieto di mangiare in sala, divieto di assembramento e rigorosa osservazione delle distanze interpersonali. Regole a cui noi tutti siamo già abituati. Allora cosa si aspetta a riaprire i luoghi di cultura?

Al momento gli attuali protocolli prevedono di poter riempire le sale di cinema e teatri solo al 25%, con un massimo di 200 persone al chiuso e 400 all'aperto. Ma ecco che potrebbe esserci una buona notizia: Franceschini chiede al Governo di raddoppiare il numero di presenze in sala, sia all'aperto che al chiuso.

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