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Covid, Cts: "Regole più rigide in tutte le zone e lockdown nei weekend"

Per il comitato tecnico scientifico necessario subito inasprire le misure di contenimento

10 Marzo 2021

Covid, Cts: "Regole più rigide in tutte le zone e lockdown nei weekend"

Per frenare il coronavirus, già dal prossimo weekend, saranno inasprite le misure ma non è prevista un lockdown nazionale. Zone rosse ancora più rigide, movimenti limitati anche in “gialla” e chiusure nei weekend ma, anche, un’accelerazione due vaccini, con l’estensione della campagna vaccinale ai più soggetti possibili e nei tempi più brevi. Queste sono le indicazioni che il Cts ha messo sul tavolo del Governo e che sicuramente orienteranno le sue scelte.

A preoccupare ulteriormente il balzo in avanti ulteriore dei ricoveri in terapia intensiva: 278, mai così tanti da quando viene diffuso il dato, dal 3 dicembre scorso.  Salgono anche le vittime: 376, 58 in più di ieri. Da qui l'indicazione a irrigidire le misure, ristabilire il tracciamento e potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti. Ribadita anche la necessità di introdurre il criterio dell'incidenza settimanale: con 250 casi ogni 100mila abitanti si va automaticamente in zona rossa.

Ora tocca alla cabina di regia del Governo decidere le misure da adottare, valutando le decisioni anche con le Regioni. All'interno della maggioranza ci sono posizioni all’opposto.  Mario Draghi ieri ha invitato a "non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Questo non è il momento di dividerci". Per il leader della Lega Matteo Salvini "un lockdown nazionale sarebbe punitivo. Non ho dati, ma sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio, non dove non c'è aumento di contagi. No a interventi in modo generico, ma in modo chirurgico".

Sulla stessa linea il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5s)"Non sono favorevole a un lockdown generalizzato, ma a misure chirurgiche più o meno ampie a seconda delle aree. Sicuramente un rafforzamento di alcune misure è necessario". Anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è "contrario all'ipotesi di una chiusura generalizzata, che non gioverebbe né al contenimento della pandemia né a un Paese ridotto ormai allo stremo". Per il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Il nostro impegno deve essere quello di passare rapidamente dalle restrizioni a tappeto alle vaccinazioni a tappeto”. Il presidente Anci Antonio Decaro si attende comunque una stretta in vista di Pasqua: "Servirebbe a evitare che durante le feste qualcuno si possa spostare e aumentare i contagi, in un momento in cui la variante inglese si sta diffondendo molto velocemente". Allarme anche a Napoli, dove il sindaco Luigi de Magistris parla di "ospedali allo stremo". Anche nelle carceri i positivi sono passati in una settimana da 410 a 468.

Serve incrementare la produzione di vaccini ma le notizie che arrivano non sono tra le migliori: Johnson & Johnson ha comunicato di non poter assicurare all'Ue la fornitura di 55 milioni di dosi pattuita.

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