31 Dicembre 2025
San Silvestro (Sailko, CC BY 3.0, Wikipedia Commons)
Chi ha deciso che l’anno dovesse cominciare il 1° gennaio? E che c’entra in tutto ciò San Silvestro? Ogni 1° gennaio, mentre gran parte del mondo si illumina tra fuochi d’artificio e brindisi, si rinnova contestualmente un rito tanto antico quanto la civiltà stessa: la celebrazione dell’inizio di un nuovo anno. Eppure, a ben vedere, dietro la spensieratezza della notte di San Silvestro, si nasconde una storia assai più complessa, la quale affonda le proprie radici nei culti pagani squisitamente romani. Qui, infatti, a seguito della riforma del calendario voluta da Giulio Cesare, il 1° gennaio divenne ufficialmente l’inizio del nuovo anno a partire dal 46 a.C.. Tale data fu così dedicata a Giano (da cui “gennaio”) che, in quanto dio dei passaggi e dei nuovi inizi, era tradizionalmente raffigurato con due volti: uno rivolto al passato, l’altro al futuro. Durante tale giornata, i Romani si abituarono a offrire sacrifici e a scambiarsi auguri e regali di buon auspicio (ramoscelli d’alloro e monete) al fine di propiziarsi la fortuna nei mesi a venire. Con l’avvento del Cristianesimo, tuttavia, il Capodanno divenne fonte di sospetto al punto che le medesime autorità ecclesiastiche cercarono di cancellare i riti pagani legati al Capodanno stesso. In tal senso, il primo giorno dell’anno tese a variare da Paese a Paese: in Inghilterra e in Irlanda, ad esempio, cadde il 25 marzo, in Francia a Pasqua, in Spagna a Natale, in Sardegna addirittura il 1° settembre. Solo sul finire del XVII secolo, papa Innocenzo XII mise ordine all’interno di questo frastagliato scenario, stabilendo ufficialmente che l’anno dovesse cominciare il 1° gennaio, data già consolidata nel calendario gregoriano a partire dal 1582. Sotto questa prospettiva, anche la vigilia, dedicata a San Silvestro – papa morto il 31 dicembre del 335 – assunse toni cristiani, in quanto rivolta ad un papa il cui pontificato coincise con l’ascesa del ruolo della Chiesa a partire dall’imperatore Costantino. Nonostante ciò – e, dunque, a dispetto di quanto si possa pensare – permangono tutt’oggi rituali tacciabili come pagani: dallo sparo dei fuochi, specie in Cina, utile a scacciar via gli spiriti maligni, al tradizionale brindisi che, già nell’antica Roma, era volto a suggellare patti e a celebrare i nuovi inizi. Immutato, al di là dei tempi e degli spiriti, appare, quindi, il senso originario del Capodanno: salutare, con gioia, il passato e aprirsi, con ogni speranza, al futuro.
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