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John e Ginevra Elkann ai funerali della zia Maria Sole Agnelli, presenti i cinque figli e i numerosi nipoti. L'aristocrazia romana ha reso omaggio alla sorella minore dell'avvocato

Centinaia di persone, molte delle quali dipendenti della tenuta Agnelli di Torrimpietra (Fiumicino) hanno potuto partecipare alla cerimonia funebre grazie ai microfoni piazzati all'esterno della chiesa

30 Dicembre 2025

John e Ginevra Elkann ai funerali della zia Maria Sole Agnelli, presenti i cinque figli e i numerosi nipoti

Celebrati la mattina di lunedì 29 dicembre nella chiesa di Palidoro, nel comune di Fiumicino, i funerali di Maria Sole Agnelli, sorella minore dell'Avvocato, morta a 100 anni nella sua casa di Torrimpietra. Il feretro è stato portato dai pronipoti all'esterno della chiesa. Maria Sole Agnelli era nonna di tredici nipoti: Benedetto e Giacinta, figli di Virginia e di Giuseppe dei marchesi della Chiesa; Sara, Alice ed Evelina, figlie di Argenta e di Gian Antonio Bertoli; Maria Sole, Emanuela e Paolo, figli di Cintia e di Leopoldo Torlonia dei duchi di Poli; Tancredi Campello, figlio di Bernardino e della sua prima moglie Sonia Raule, poi sposata con Franco Tatò, e Margherita, Angelica, Tristano e Ranieri Campello, nati dalla seconda moglie, Francesca Rizzo. Edoardo Teodorani Fabbri, sposato con Davina de Forest non ha avuto figli. In chiesa, oltre ai quattro figli, avuti in prime nozze dal Conte Campello e il quinto dal Conte Teodorani Fabbri, i nipoti John Elkann, accompagnato dalla moglie Principessa Lavinia Borromeo Arese Taverna, Ginevra Elkann con il marito Principe Giovanni Gaetani dell’Aquila d’Aragona, Alain Elkann (primo marito di Margherita Agnelli e padre di John, Lapo e Ginevra), la Principessa Maria Pia Ruspoli, il Conte Ugo Brachetti Peretti, il Principe Fabio Borghese, l’Ad di Pitti Immagine Raffaello Napoleone, il sindaco di Fiumicino Mario Baccini. Mancava Lapo Elkann, il quale ha fatto recapitare una corona di fiori in memoria della zia, che era molto legata alla squadra di calcio di famiglia, la Juventus, la quale per onorarne la memoria ha giocato in campo contro il Pisa con la fascia di lutto al braccio. La squadra torinese giocò con il lutto al braccio anche nel 1983 dopo la morte di Umberto II, l'ultimo Re d'Italia, per espresso desiderio dell’avvocato Gianni Agnelli, in segno di rispetto verso la famiglia reale, un gesto che sottolineava il legame della Juventus e degli Agnelli con la famiglia Savoia. 

 

 

 

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