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PERSONE ANORMALI - Episodio 18 - E di questi cosa ne facciamo? Lei non saprà mai con quale stupidaggine l'ho sfidata a giocarsi duecentocinquanta milioni

23 Marzo 2025

PERSONE ANORMALI - Episodio 18 - E di questi cosa ne facciamo? Lei non saprà mai con quale stupidaggine l'ho sfidata a giocarsi duecentocinquanta milioni

Lei non smette per un minuto di appoliparsi a lui e in certi momenti lo fa anche con notevole apporto sonoro. Lui era da molto che non incontrava un'amante così appassionata e capace e quindi fa molta fatica a trattenersi; tenta di prolungare il più a lungo possibile per tenere il punto e per un po' ci riesce anche. La gira a pancia sotto e la bacia ugualmente, accarezzandole il collo, ma spingendo con opposta forza; lei dà un colpo di fondoschiena e lui non riesce più a trattenersi, finendo sulla sua schiena. Lei rimane un po' lì, un po' col fiatone, respirando. Lui non sa se scusarsi per aver finito prima di quello che avrebbe voluto, ma a occhio il tempo passato non dev'essere stato poi poco, anche se la nozione del tempo è per lui passata parecchio in cavalleria, e forse anche per lei. Lui si aspetta altri grandi discorsi che non arrivano. Lei si limita a respirare e a lui pare di vedere, forse sbagliando ma sperandoci anche, che le tremano un po' le caviglie.
Vorrebbe anche dirle qualcosa, ma improvvisamente non sa cosa. E quindi, sapendolo, fa la cosa sbagliata: si alza dal letto e si riveste, senza dire niente. E sta quasi per andarsene, per non saper che fare e per evadere il suo silenzio e quello di lei. Ma vede anche che lei resta in quella posizione, che è la stessa in cui la aveva trovata entrando nella stanza illuminata dalla sola lampada al comodino. E improvvisamente ha il timore che lei pianga, come se già si sentisse colpevole di qualcosa, e di averle fatto del male, in generale, e poi vestendosi e facendo per andarsene. Ma lei non sembra piangere; semplicemente è ancora lì ferma. Senza pensarci lui finisce di vestirsi. Poi si stende ancora su di lei, e la abbraccia, verificando al buio col suo naso sulla sua guancia che lei non stia piangendo, per non si sa che cosa; per cattiva coscienza di fondo, per imbarazzo o depressione post coitum, per timidezza, per sailcazzzo cosa. Lei non piange per niente; ci sta ancora pensando su. È una che ultrapensa, forse anche troppo, in generale, e sta pensando. Lui tira un altro sospiro di sollievo e trova, inaspettatamente per lui stesso, l'estro di dirle

Possiamo farlo ancora un po' se vuoi. Sempre che stavolta non ci scoprano; ci avranno sentito tutti fin da sotto...

Lei abbozza un riderne parlandogli piano ma quasi in bocca

Dal gorilla mi aspettavo più versacci da gorilla. A malapena ne ho sentiti un paio. Se ci hanno sentiti è stata colpa mia, condanneranno solo me, da brava strega al rogo

Sì è stata colpa tua: mi hai trascinato in un vortice di peccato palesemente contro la mia volontà di uomo pio. Ora mi tocca ritirarmi in preghiera in un monastero cistercense per un periodo indefinito

Sì ma ora non puoi andartene, sennò strillo

Peggio di prima?

Sì peggio di prima

Non sei pentita dei nostri peccati di fornicazione?

Sì moltissimo, ma ormai siamo già in penitenza, tanto vale approfittarne

Ma se ci vengono a cercare gli amichetti?

Sono già nota per essere una peccatrice, non mi banneranno dal villaggio

Se il Bertelli ora entra qua e mi spara mi porti te in ospedale? Io sono amico del fratello, ma lui cercherà di coprire l'omicidio

Se il Bertelli ti spara credo che morirò subito dopo di crepacuore, diocà

Orcocane, è la cosa più bella che mi abbiano mai detto in codesta mia vita dimmmerda

Io non sono né bellissima né poi cattivissima

Hai le tette e il culo più belli del metaverso, del multiverso, o comecazzosichiama

Ma quando mai

Giuro

Fosse vero!

È così

Ma non le ho le tette. Il culo, forse

Sono bellissime, con quella curvetta

Quale curvetta?

Questa qui

Per essere un cazzo di gorilla sei un gorilla di bei modi, lo ammetto

Lo so che in realtà vuoi uccidermi tu, invece del Bertelli, confessa; ma adesso non hai più il coraggio perché ti ho fatto dei complimenti, per altro tutti meritati

Se te ne vai adesso sì, sicuramente, ho il coraggio, non si lascia una come io così. Per giunta povera pervertita indifesa e sedotta dal tipico porco italiano, povera me

Allora anche io ti sono piaciuto

Sì. Io ti sono piaciuta?

Se ti dico di sì ti viene la cotta brutta?

Sei un gorilla di merda

Sì mi sei piaciuta anche tu.

Di Lapo Mazza Fontana

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