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IL CAFFÈ SCORRETTO di Montel

Il body shaming, quando praticato nel Palco Reale della Scala, diventa esegesi politica

Meloni dileggiata per il diametro delle sue braccia; “…da boscaiola”, nientemeno! Sembra un trafiletto di “GrandHotel” degli anni ’60, e invece è la nostra Tipografia di Stato anni ’20 del nuovo millennio

12 Dicembre 2022

Il body shaming, se praticato nel Palco Reale della Scala, diventa esegesi politica

A proposito delle parole dell’Onorevole Serracchiani, che hanno suscitato La rispostona del Presidente Meloni passata alla cronaca (“Le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?”)…a proposito del sessismo di Stato, del maschilismo a tutto tondo delle nostre istituzioni politiche, specialmente nel centrosinistra, basta guardare cos’è accaduto sul Palco Reale del 7 dicembre, al Piermarini. Laddove tutta l’acrimonia, la mancanza di buone maniere che da principio erano state rivolte alla “russezza”, l’inemendabile “russità” della stoia di Godunov ha finito per investire la Presidente Meloni rea, secondo tutti i giornali, di possedere “braccia da boscaiola” e di averle malamente messe in mostra con la sua toilette uscita dalla matita di Giorgio Armani.

Ohibò…davvero!? Davvero non è bastato alla Presidente Meloni andare a vestirsi dal più ieratico degli stilisti per farsi perdonare un nome anti-Dem come Giorgia? Se almeno fosse stato Georgina, quel nome! Se almeno una sua antenata fosse stata l’amante di qualche nome grosso del Risorgimento, o della Resistenza! Davvero lei, che non può fare affidamento su genitori industriali, su amici sedicenti nobili con villa in Maremma, su un nonno direttore di giornale o intellettuale o poeta o amante di qualche donna fatale…davvero Meloni credeva che bastasse spendere una quota del suo stipendio nel tempio fashion del politicamente corretto per ottenere se non apprezzamento almeno equidistanza? Macché.

Quello che un tempo veniva evasivamente definito “uso basilare delle buone maniere” ha definitivamente lasciato il passo alla forma più virulenta di pettegolezzo da portineria; il che, forse, sarebbe anche legittimo se solo Meloni fosse stata presente alla Scala in qualità di starlette della tv, o di indossatrice di bracciali “alla schiava” più pagata del mondo ma, francamente, cosa c’entrano le braccia della Presidente con il PNRR?, e con il RdC?, e con le sfide per il futuro?

Quindi, se il commento sprezzante è rivolo a Meloni donna…dove sono le grida di scandalo per il body shaming? Forza, ragazze! Siete ancora in tempo! Potreste organizzare una manifestazione, no? Ah…no, eh?!

“Eh no!”, dite voi. No, perché Meloni si è esposta come donna in politica, dite. Va bene. Ma se il commento sprezzante è rivolto alla donna politica…fin dove intendono spingersi, questi villani della new-liquid-press-generation? Presto un approfondimento sul ventre gonfio di Madame Von dei Leyen? Mangia troppi crauti? Intestino pigro? E un trafiletto sul servizio di porcellana parcheggiato nel cavo orale di Madame Lagarde, no!? E vogliamo parlare dei 20 kg di soprappeso del nostro Pontefix Capitolino? Aho!, che te stai a magna' tutto tu? Che poi sei vecchietto...che non lo sanno in cucina al Quirinale che devi stare leggerino?

E vogliamo parlare della linea tutt’altro che atletica dei maschietti dell’emiciclo? E sì che si tratta di ultracinquantenni in crisi presenile, iper egoici, per certo gente che “ci tiene”, come si diceva una volta. Che loro si aspettino di essere apprezzati per il potere che esercitano, in assenza di una competenza specifica? Ahhh….ecco! Non ci sembra peregrino, dopotutto, che essi sperino di essere considerati per le loro lotte politiche più che per il tono di tricipiti e grande gluteo. Ma si badi, a Meloni non può bastare: Meloni, per essere davvero tollerata dai maschietti con la valigetta dei missili (pochissimi) e da tutti i suoi colleghi maschi e femmine...Meloni dovrebbe essere un cesso a pedali, coi baffetti e le unghie mangiate, vestire come una postina di Cracovia del ’54, non aver mai fatto una ceretta e, detto per ultimo ma vale più del resto, NON avere una vita sessuale. Cosa c'entra?! Ma non scherziamo! Agli occhi del pubblico-GF-vip, la femminilità di Meloni è un dettaglio che non ha a che fare con il suo legittimo piacere di donna quanto con il fatto che un altro maschio (un maschio che i più considerano di bell'aspetto) l'abbia "scelta" anni fa e da allora non abbia cambiato idea. Alla fine, secondo la nostra Sinistra sinistrata, la solo medaglia che trasforma una femmina fertile in una leader politica è la rinuncia al piacere, all'innamoramento, alla passione, perché da Omero in poi tutti i benpensanti reazionari del mondo si sono messi d'accordo: una donna, per essere politica, dovrebbe onorare ogni giorno il suo ruolo di vestale.

Come la mettiamo, per il futuro? Spingeremo Meloni dalla discutibilissima personal stylist della first lady Laura Mattarella? (mai l'ascella nuda dopo i cinquanta, Madame!); convinceremo Giambruno fra le braccia di una letterina?; o magari ci accontenteremo di vedere se Maloni riesce a mantenere le promesse fatte agli elettori?

 

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