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Dalla Russia con la passione per la cultura e la musica italiana. Una passeggiata a Mosca con Daria Davidoff all’insegna della bellezza

“L’Italia è il luogo in cui nasce l’ispirazione” ha dichiarato Daria Davidoff. “Molti dei miei progetti e delle mie idee artistiche sono germogliati proprio qui. Forse perché, circondata da armonia, dalla perfezione della “sezione aurea” e da persone solari e generose, l’anima non può che mettersi a cantare”

04 Ottobre 2025

A luglio, Mosca è già fresca. Di giorno il sole e la sera abiti di lana. Ma, soprattutto, in questo tempo d’estate la capitale russa è ricca di eventi culturali, molti dei quali richiamano l’Italia e la cultura rinascimentale. L’Italia è sempre presente nel cuore dei russi. Amano l’Italia, i suoi monumenti, la sua storia, la sua cultura e, più di tutto, la sua gente. E non si stancano mai di ricordarcelo. Il vergognoso rifiuto da parte delle istituzioni italiane di dare spazio a illustri personaggi dell’arte, della cultura e della musica a causa la loro nazionalità è il chiaro segno che la bellezza unisce i popoli. Nel triste frangente russofobico, che oscenamente avvolge le principali istituzioni della Repubblica Italiana ma che per tocca il cuore degli Italiani, quelli veri, l’amore per la bellezza che salva è l’unico antidoto ad un odio gratuito e insensato, acceso e alimentato da una classe dirigente bieca, affetta da una meschina e saccente mediocrità, spesso sospinta al limite del demenziale.

Con Daria Davidoff siamo andati in giro per Mosca a scoprire le meraviglie di questa stupenda città, la passione per la bellezza che la caratterizza e, soprattutto, l’amore per il Bel Paese e la cultura italiana, un amore che non può non essere contraccambiato.

La celebre cantante franco-russa (soprano), con le sue eccezionali qualità vocali e la sua raffinata eleganza, sarà di nuovo a Parigi il 4 ottobre, presso il Conservatorio Rachmaninov, per offrire al pubblico parigino parte del suo repertorio lirico, in particolare Bellini, Debussy, Ravel, Tchaikovsky e Rachmaninoff. Il 2 settembre scorso la Maison russe des sciences et de la culture à Paris ha inaugurato una nuova stagione musicale, aperta dal soprano Daria Davidoff.

Récital exceptionnel de la grande Soprano @dariadavidoff le 4 octobre 2025 au @conservatoiresr_paris

 

Cara Daria, da qualche settimana sei rientrata da Mosca, dopo molto tempo passato in giro per il mondo, tra tournée musicali e eventi culturali. Come ti sei sentita appena arrivata in Russia? Come è Mosca in questi giorni e come l’hai vissuta?

Quest’estate ho avuto la gioia di tornare per un po’ di tempo a Mosca, la mia città natale, e di riempirmi di nuove emozioni: ho rivisto la mia famiglia, le persone care e tanti volti che porto nel cuore. Mosca per me rimane sempre generosa e accogliente, mi avvolge con un calore familiare e mi dona una straordinaria energia. Il ritmo della capitale è uno stile di vita unico, intenso, che sento profondamente mio. Amo la sua velocità vertiginosa, la ricchezza culturale inesauribile, la vitalità delle persone che la animano. È un mondo in cui mi riconosco e che mi ispira ogni volta.

 

So che sei stata all’Arkhangelskoye, ex tenuta degli Yusupov, al Teatro Bolshoi, dove ti sei esibita nel Don Pasquale di Donizetti, alla mostra fotografica di Andrei Marudenko presso la Galleria SNEG, cui hai anche dedicato un concerto da camera. La mostra, inoltre, è stata accompagnata da leggiadre musiche da Handel a Chopin, Vivaldi, Puccini, e da sensuali traduzioni di poeti italiani del Rinascimento, a cura di Andrei Novikov-Lansky. Come mai l’Italia è sempre presente nel cuore dei russi?

L’Italia è la patria di innumerevoli geni che hanno regalato al mondo bellezza e armonia. Per chiunque si dedichi all’arte, e ancor più per chi la vive professionalmente, è impossibile non rivolgersi alla cultura italiana. Credo che, per l’intero mondo, l’Italia sia sinonimo di bellezza, armonia, maestria e amore per la vita in tutte le sue forme.

Amo in modo particolare il barocco italiano: nel mio repertorio occupa un posto centrale. Il barocco è potenza trattenuta! Ma anche il classicismo e il verismo suscitano sempre emozioni intense e un coinvolgimento profondo. Potrei cantare un’ode eterna ai compositori italiani e alla scuola vocale che, da secoli, rimane punto di riferimento per i cantanti di tutto il mondo. Lo studio con i grandi maestri di Milano e Venezia è stato decisivo nella mia formazione, pur essendo già un’artista affermata al mio arrivo in Italia.

E poi l’Italia è il luogo in cui nasce l’ispirazione. Molti dei miei progetti e delle mie idee artistiche sono germogliati proprio qui. Forse perché, circondata da armonia, dalla perfezione della “sezione aurea” e da persone solari e generose, l’anima non può che mettersi a cantare.

 

Bellini, La Somnambula, Ah non credea mirarti, interpretata da Daria Davidoff.

 

In via Malaya Nikitskaya, c’è quella che hai definito “la mia chiesa preferita di Mosca, la Grande Ascensione”, dove è contenuta la famosa icona di Kazan. Che cosa ti lega a questa bellissima chiesa?

La Chiesa della Grande Ascensione per me è un luogo speciale, dove il tempo sembra rallentare e l’anima ritrova la sua armonia. Ogni volta che entro lì, sento una pace profonda, come se le mura conservassero non solo la storia di Mosca, ma anche le voci, i sogni e le preghiere di generazioni. La presenza della sacra icona di Kazan aggiunge un’aura di protezione e di speranza, che mi accompagna sempre nei momenti importanti della vita.

È qui che il grande poeta russo Aleksandr Puškin si sposò con Natal’ja Gončarova, e questo fatto conferisce al luogo un’aura ancora più poetica. Accanto alla chiesa, inoltre, si trovano il collegio annesso al Conservatorio e il Conservatorio Tchaikovsky stesso, dove ho studiato da giovane artista. Così questo quartiere è diventato per me un crocevia di memoria personale, arte e storia: tornare in questa chiesa significa ritrovare me stessa.

 

4) «Let God's palm touch / And into the Soul pour light from Heaven / And into the Soul pour light from Heaven». Lasciate che il palmo di Dio tocchi e nell'anima riversi la luce dal Cielo. Questa toccante offerta romantico-musicale è nata per il battesimo della figlia di due cari amici. Sono le tue parole musicate dal compositore Lorenzo Gubano. Abbiamo bisogno tremendamente che la luce dal Cielo si riversi nei nostri cuori. Spesso, però, i cuori di molti sono chiusi alla luce, non la vogliono vedere. Preferiscono brancolare nel buio. Altri, invece, vivono in penombra. Tempo fa, parafrasando Fëdor Dostoevskij, mi hai detto che «la bellezza deve salvare il mondo», è necessario! Come è possibile aprire e far aprire i cuori alla luce e alla bellezza?

A questo testo è legata una storia particolare. Questi versi sono diventati la base di un romanzo musicale, composto da Lorenzo Gubano sulle mie parole, in onore del battesimo di Kira Georgievna Romanova, figlia minore del Granduca Georgij Michajlovič Romanov e di sua moglie Viktoria Romanovna (nata Rebecca Bettarini).

È per me una grande gioia, da molti anni, essere amica della famiglia Romanov, invitarli ai miei concerti e ai miei spettacoli. Non posso neppure non ricordare che nel 2021 ebbi l’onore di esibirmi a un evento solenne della Casa Imperiale: le nozze dei Romanov a San Pietroburgo.

Tornando all’evento di questa estate — il 13 luglio 2025, nel luminoso giorno del battesimo di Kira-Leonida nella Cattedrale di Cristo Salvatore — mi fu data la possibilità di offrire un omaggio musicale. Desideravo profondamente che il mio augurio musicale fosse speciale, in armonia con quel giorno, e nacque così l’idea di comporre un romanza-dedica.

La creazione di questo brano fu sostenuta da Oxana Hoffmann-Girrey, madrina di Kira-Leonida e del primogenito della coppia, Alessandro. Come ricordo abbiamo pubblicato un album di spartiti della romanza «Bambina, sei splendida come un sogno», e nel giorno del battesimo, in una delle cappelle laterali della cattedrale, ebbi l’onore di eseguirlo per la famiglia e gli ospiti.

Descriverei lo stile musicale del brano come romantico, con richiami alla musica da camera di Rimskij-Korsakov, Kjui e Ippolitov-Ivanov, che presuppone la padronanza dell’arte del belcanto.

Per quanto riguarda il testo, per me era essenziale trasmettere nelle parole significati e valori profondi: auguri di una vita nella gioia e nell’armonia, sotto la benedizione di Dio. Noi veniamo al mondo con anime pure e luminose, e la scelta di conservarle tali appartiene a ciascuno di noi. L’uomo non ha potere su tutte le prove che la vita gli prepara, ma «imparare a dominare l’anima», per citare Puškin, dipende solo da lui stesso.

La tradizione di dedicare la musica ad eventi e a persone affonda le radici nel “secolo splendido”, e mi rallegra immensamente il poterla continuare ai nostri giorni, in un tempo in cui i gesti di bellezza sembrano essere quasi una rarità.

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