26 Febbraio 2025
Nuova scoperta a Pompei, durante gli scavi è emersa una domus con un grande affresco dedicato a Dioniso, risalente al 40 a.C circa. Dopo più di 100 anni dalla scoperta della "villa dei Misteri", appare una nuova domus ribattezzata "casa del Tiaso" con riferimento al corteo del dio del vino.
Al centro della rappresentazione una inizianda condotta verso il rito notturno da un sileno con una torcia.
Un nuovo grande affresco potrebbe aiutare a fare chiarezza sui misteri di Dioniso nel mondo classico. In una grande sala per banchetti, scavata in queste settimane nell'area centrale di Pompei, nell'insula 10 della Regio IX, è emerso un fregio a dimensioni quasi reali, ovvero una "megalografia", che gira intorno a tre lati dell'ambiente. Il quarto era aperto sul giardino.
L'affresco mostra il corteo di Dioniso, dio del vino. Si notano baccanti rappresentate come danzatrici, ma anche come cacciatrici feroci, con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e le interiora di un animale nelle mani. Ci sono poi satiri con le orecchie appuntite che suonano il doppio flauto, mentre un altro compie un sacrificio di vino (libagione) in stile acrobatico, versando dietro le proprie spalle un getto di vino da un corno giovane potorio (usato per bere) in una patera (coppa bassa).
Al centro della composizione non c'è il dio del vino come nella villa dei Misteri, bensì una donna condotta da un vecchio sileno verso il rito notturno di iniziazione ai misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. Tutte le figure del fregio sono rappresentate su piedistalli, come se fossero delle statue, mentre al tempo stessi movimenti, carnagione e vestiti le fanno apparire molto vive.
"Siamo nel cosiddetto secondo stile pompeiano - rivela il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - il fregio può essere datato agli anni 40 e 30 avanti Cristo. Questo significa che nel momento dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei, il fregio dionisiaco era già presente da un secolo sulla parete. La megalografia è in una sala banchetti e apre un nuovo dibattito sui rituali per Dioniso. Al centro non c'è il dio come nella Villa dei Misteri, ma c'è una donna. Che si ritrova al centro di questo corteo. Ed è l'unica che guarda al centro verso la sala. Abbiamo di fronte una iconografia di iniziazione".
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