28 Ottobre 2024
Standing ovation e dieci minuti di applausi per una Tosca intensa che ha aperto la stagione sinfonica 2024-2025 dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia dando il via all’era Daniel Harding, neo-direttore dell’orchestra e del coro della fondazione romana per i prossimi 5 anni. Harding, 49 anni di Oxford – dal 2019 svolge anche l’attività di pilota di volo Air France 6 mesi l’anno - succede al connazionale Sir Antonio Pappano che per 18 anni ha accompagnato i musicisti e le voci dell’Accademia portandoli a livelli eccelsi e stringendo un legame solido con il pubblico romano. La scelta di Tosca, caldeggiata dal sovrintendente Michele dell’Ongaro ed eseguita in forma di concerto, celebra il 100esimo anniversario della morte di Giacomo Puccini e rende omaggio alla città di Roma in continuità con il lavoro svolto da Pappano che in più occasioni ha inaugurato le stagioni sinfoniche con capolavori del teatro musicale.
Harding, che non aveva mai affrontato prima la partitura, oggi ne è entusiasta: “Puccini – dice – è un artista fantastico. La sua musica è moderna ed è catturante la concezione del dramma. L’orchestra – aggiunge scherzando sulla sua seconda attività di pilota – è un motore bestiale”. Una prima volta anche per l’Accademia che non aveva ancora ospitato in cartellone l’opera pucciniana, pur avendola incisa due volte con Renata Tebaldi nel 1951 e nel 1966 con Birgitt Nilsson sotto la direzione di Lorin Maazel.
La forma-concerto di Tosca esalta il ruolo dell’orchestra e le sonorità maestose dell’intera compagine, compreso il coro di voci bianche. Al successo della rappresentazione ha contribuito anche il cast internazionale di voci tra cui hanno spiccato Eleonora Buratto con la sua Tosca struggente e appassionata. Il soprano mantovano ha debuttato nel ruolo alla Staatsoper di Monaco di Baviera ricevendo ampi consensi di critica. “Tosca è un personaggio affascinante, coraggioso e dominato dalle passioni – osserva la soprano - un’artista ma soprattutto una donna che vive i suoi sentimenti con profondità straordinaria”. Eleonora Buratto è stata definita dalla stampa “il soprano più prezioso e completo prodotto dalla scuola italiana negli ultimi anni”. Sulla scena anche Ludovic Tézier, abilissimo baritono francese nel ruolo del perfido Scarpia e il Cavaradossi interpretato dall’americano Jonathan Tetelman, tenore dalla voce potente e brillante. L’esecuzione è stata registrata dalla prestigiosa etichetta gialla Deutsche Grammophon con cui l’Accademia romana ha avviato una collaborazione pluriennale.
Puccini e Tosca: un omaggio alla romanità
Tosca è tra le opere più amate del repertorio lirico mondiale. Articolata in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica è tratta dall’omonima pièce teatrale di Victorien Sardou che il compositore lucchese vide al Teatro dei Filodrammatici di Milano nel 1889. La sua composizione richiese ben quattro anni di lavoro prima di essere presentata per la prima volta il 14 gennaio del 1900 a Roma.
Ambientata nella Città Eterna durante le guerre napoleoniche, tra la chiesa di Sant’ Andrea della Valle e Castel Sant’Angelo, l’opera ruota attorno alle vicende della diva dei teatri Floria Tosca, del suo amante Mario Cavaradossi, pittore e patriota, e del crudele barone Scarpia, capo della polizia segreta. Oltre a contenere due tra le arie più amate di sempre, Vissi d’arte e E lucevan le stelle, Tosca è un’opera che esprime la grandezza del suo autore attraverso l’uso sapiente del tema di Tosca, l’attenzione per la psicologia dei personaggi e l’orchestrazione ricca di dettagli drammatici.
Harding e il nuovo corso dell’Accademia di Santa Cecilia
Daniel Harding, britannico doc di Oxford, classe 1975, già direttore musicale e artistico della Swedish Radio Symphony Orchestra e alla guida delle orchestre più prestigiose del mondo, per un quinquennio porterà a Roma la sua vasta esperienza internazionale. A 21 anni è stato assistente di Abbado con i Berliner Philarmoniker, ha diretto l’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, i Wiener Philarmoniker e la Staatskapelle di Dresda, oltre ad aver lavorato con i più importanti teatri d’opera del mondo, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York. E’ direttore ospite principale della London Symphony Orchestra. La sua prima volta a Santa Cecilia è stata nel 1997 all’età di 22 anni. Suscita sorpresa e ammirazione il fatto che si divida durante l’anno con il suo secondo lavoro di comandante di aerei di linea Air France dal 2019. “Chiunque abbia un ruolo di comando dovrebbe imparare a volare. Quando sei sul podio – spiega Harding - tutti i musicisti devono seguire il tuo gesto. Ma quando sei alla guida di un aereo, sei solo un uomo che fa parte di una squadra”.
Gli impegni romani di Harding, tra una replica e l’altra di Tosca, lo hanno visto esibirsi alla Basilica di San Paolo fuori le Mura con il Requiem di Verdi per la XXIII edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. In calendario il concerto del 28 novembre al Parco della Musica con la violinista Lisa Bariashvili, prima serata di una tournée europea che lo porterà anche a Vienna il 7 dicembre per eseguire sempre la Messa da Requiem di Verdi.
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