26 Agosto 2024
Valogno è un piccolo borgo della Campania che sorge ai piedi del vulcano di Roccamonfina, nel casertano, al limitare di Sessa Aurunca, dove vivono poco meno di 100 persone e ci sono oltre 100 murales, e installazioni e sculture. Una sorta di galleria d'arte vivente, a cielo aperto, dove tutto è colore e sorpresa.
Negli anni ’50 del secolo scorso oltre la metà dei suoi 500 abitanti iniziò ad abbandonare Valogno per andare a cercare fortuna in Belgio e Germania, come facevano in tanti al Sud. Chi andava via non tornava più e il paesino poco a poco si svuotò, fino a diventare una sorta di borgo fantasma, dove restavano meno di un centinaio di persone, per lo più anziani. Almeno fino a quando, nel 2017, i coniugi Giovanni Casale, psicologo, e Dora, impiegata, nati proprio a Valogno, decisero di farvi ritorno da Roma, dove si erano trasferiti, per trovare un po’ di serenità.
A Valogno c’era la casa della loro infanzia con i suoi ricordi, ma tra case e strade il colore predominante era il grigio.
“Abbiamo individuato nel grigio il dolore, per una malattia, come quella diagnosticata al nostro bimbo di 4 anni, un lutto, la perdita di un amico, di un posto di lavoro - ha raccontato più volte Giovanni Casale alla stampa - dinamiche che accadevano e accadono a tanti che poi decidono di vivere e non di esistere". Per questo nasce "I colori del grigio", un sogno più che un progetto, autofinanziato, “per colorare il dolore".
Per far rivivere quel paesino e tornare a vivere Dora e Giovanni iniziano a inondarlo di colori: invitano amici, street artists, autori, bambini. Ogni opera viene concordata e collocata in un luogo preciso. La “casa-pensatoio” è la casa dove la coppia si dedica al progetto ed è aperta al pubblico e visitabile.
A mano a mano che le pietre grige delle abitazioni vengono riempite di colori o trasformate in statue surreali nuovi spazi, angoli, scorci del paese prendono vita e rinascono. Ogni murales è diverso dagli altri e arrivano fino alla sommità del paese dove è dipinto in blu, oro e bianco "L'Albero della vita": obbligatorio esprimere un desiderio toccando il murale.
(Foto di Salvatore Elefante)
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