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Una Giornata Speciale allo Scugnizzo Liberato, Bene Comune “rigenerato”per la città di Napoli. Progetto di inclusione di bambini dei campi profughi del popolo saharawi

14 Luglio 2023

Una Giornata Particolare non di quelle cha cambiano la Storia, come ci insegna nei suoi talk televisivi l‘opinionista Aldo Cazzullo, ma una giornata che ti cambia in meglio. Nel profondo. E’ successo a chi ha accolto al Lo scugnizzo una  comunità di 10 bambini di 8 anni definiti “piccoli ambasciatori di pace” del popolo saharawi,  partecipando ai vari laboratori della “Scugnizzo Factory“. Sono venuti a conoscenza delle varie tecniche artigianali facendone anche pratica: iniziando con esperimenti di fisica elementare, attività di pittura, di mosaico, di ceramica, in un interscambio di culture.  Nel laboratorio della Murga si sono invece scatenati con i tamburi.  Si sono sentiti  napoletani d’adozione, occhi carichi di meraviglia, chi si lasciava alle spalle una vita di conflitti, di sacrifici, di stenti, di “cicatrici" che anche se giovanissimi non si rimargiranno mai.  Qui  si sono sentiti anche loro scugnizzi liberati. 
"E’ stata un’esperienza illuminante  creativa/istruttiva/costruttiva per bambini e per docenti”, ha aggiunto commossa Silvana Sferza, responsabile dell’atelier di scultur e “anima” del progetto solidale
“Scugnizzo Liberato è di fatto uno spazio liberato, prima carcere minorile,  poi luogo strappato all’incuria e alla speculazione per essere restituito agli abitanti del quartiere e alla città. Sperimentiamo nuove formule di socialità e produzione, che vedono la condivisione degli spazi e l’apertura al territorio come le sfide e le condizioni essenziali. Prima abbandonato, oggi lo Scugnizzo Liberato si è trasformato in una nuova piazza della città riempita di vita, di incontri, di aspirazioni, di desideri.

Tutto è stato possibile grazie all’ Associazione Tiris OdV, costituita nel 2014, che promuove progetti a carattere locale e internazionale di studio e informazione sul conflitto del popolo Saharawi, che vive da 40 anni in esilio nel deserto dell’Hammada in Algeria in attesa del referendum per l’autodeterminazione. La comunità Saharawi, rappresentata dal Fronte Polisario già dal 1973 è separata in due dal gigantesco muro militare costruito dal Marocco in pieno deserto e rimane unita nel rinnovare le proprie tradizioni e sviluppare una identità politico-culturale moderna, capace di congiungere fluidamente il passato al presente per superare l’isolamento, per istruirsi, per pensare ed agire in funzione di una crescente coscienza delle responsabilità individuali e collettive. 

Tiris segue come “custodi” le vicende dei prigionieri politici nelle carceri marocchine condannati sulla base di confessioni estorte sotto tortura e collabora con la Rete Nazionale Diversamente Abili nell’organizzazione di rientri sanitari per gravi patologie.  Ogni estate accoglie un gruppo di bambini dei campi profughi «piccoli ambasciatori di pace» per consentire loro di sottoporsi a controlli medici, sperimentare attività ludiche ed avere l’opportunità di conoscere altre stimolanti realtà. 
Quest’anno il 3 luglio sono arrivati in Italia 140 bambini che sono stai accolti da diverse associazioni sul territorio nazionale. 
A Tiris sono stati affidati 10 bambini di 8 anni, 6 bambini e 4 bambine.  Grazie ad Enti, associazioni e soprattutto amici e volontari abbiamo organizzato già nella prima settimana analisi cliniche, visita odontoiatrica, pediatrica e dermatologica e hanno preso parte a molte attività ricreative, condividendo con altri bambini non solo italiani questa esperienza che ogni anno regala anche a noi grandi emozioni, insegnandoci che la solidarietà vive se trasforma la realtà a noi prossima mentre avviciniamo quella distante. 

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