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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Museo Internazionale del Parco di Portofino.
La nuova installazione di Tiziana Lorenzelli dialoga con la Fontana dell’Eterna Giovinezza del Parco.

Si tratta di una scultura che "trasforma" lo spazio in cui essa è collocata interagendo con la luce, con l'atmosfera, con il Cosmo.

10 Luglio 2023

Ho incontrato Tiziana Lorenzelli non appena ho appreso che avrebbe effettuato una sua installazione nel Museo di Portofino; Tiziana mi ha detto, sinteticamente: «Il mio rapporto con il Museo è nato grazie ad un Angelo, un mio piccolo dipinto che andrà ad arricchire la collezione di 1840 angeli realizzati da artisti internazionali per la “Iglesia de los Angeles” nell’estancia El Milagro situata nella città della Candelaria, in Argentina. Si tratta di una chiesa voluta e realizzata da Daniele Crippa come il MuPa Centro Internazionale di Scultura all’Aperto (il Museo di Portofino), un gioiello dedicato all’Arte incastonato nel parco del superbo borgo ligure».          Peraltro, a questo proposito, Crippa racconta: «D’accordo con Roberto D’Alessandro, il sindaco di Portofino, alla fine degli anni ’80 ho aperto la galleria Civica con mostre di artisti che, nel tempo, divennero grandi. Sceglievo gli artisti insieme al comitato promotore che era formato da Argan, Ballo, Beringheli, Briganti, Marchiori, Restany, Strehler e altri intellettuali dell’epoca. In seguito ho avuto l’opportunità di posizionare nel giardino del castello del Barone Mum, alcune sculture della mia collezione la quale si arricchisce ogni anno di opere di artisti di livello internazionale; il museo, oggi, è l’unico punto culturale di Portofino».     Recentemente, Tiziana Lorenzelli si è misurata con paesaggi naturali straordinari, ha cercato dei punti di connessione e, negli anfratti creati dal sole e dal vento, ha inserito delle “pepite” con interventi flash, ha creato istantanee in cui il suo lavoro interagisce con la natura, rompendone l’armonia, come gemme incastonate in una roccia e punti di luce che convogliano lo sguardo in una direzione. Dice ancora Tiziana: «Per me questi interventi sono stati una fonte di gioia grandissima. Li ritengo un omaggio a qualcosa di straordinario come la natura e spero che il contrasto tra il mio lavoro e l’esistente, che ho scelto per le sue peculiarità, sia in grado di provocare emozioni allo spettatore. Un piccolo segno che può suscitare un’emozione».     Per questa ragione l’artista è stata attratta dalla sfida di dialogare con un luogo davvero incantato, un parco che si affaccia su un golfo tra i più belli al mondo, costellato dalle sculture di molti artisti internazionali: queste formano la collezione accudita dal creatore Daniele Crippa con la curatela di Serena Mormino, in costante evoluzione. Si tratta di una collezione preziosa che si nutre del sole e della salsedine della Liguria, con la sola protezione della vegetazione marittima.    Daniele Crippa ha accolto la sfida di Tiziana Lorenzelli e l’ha accompagnata lungo i meandri del suo parco costellato di sculture per trovare il luogo perfetto adatto ad accogliere una scultura site specific. Crippa, che da tempo segue e stima l’artista per le sue installazioni, ha scelto un luogo proprio incantevole: la Fontana. Analizzando i simboli alchemici presenti (come i delfini con la coda rovesciata e le due valve di conchiglia aperte e chiuse), Arturo Schwarz, l’indiscusso maggior critico del surrealismo, affermò che si tratta della fonte dell’Eterna Giovinezza, la cui acqua interagisce con una particolare pianta giapponese in grado di purificarla. Tutto attorno si sviluppa una vegetazione rigogliosa e cosí appare una fenditura quasi orizzontale di roccia che, probabilmente, deve la sua erosione proprio all’acqua. Daniele Crippa desiderava qualcosa di sospeso, qualcosa di aereo da aggiungere alla collezione.   A tale proposito, Tiziana Lorenzelli riprende: «Ho pensato di creare una Flash Installation che evocasse il ciclo della Vita; essa si compone di diversi elementi che si incastonano nella Natura: un elemento sospeso, l’Aria; un elemento che diventa un tutt’uno con la roccia e che ne emerge con il suo contrasto brillante, che rappresenta la Terra; un segno sospeso sull’Acqua che allude a un ciclico rinnovamento.   L’Oro, materia collegata al divino, al dono, mi è sembrato il colore più consono ad accendere questo angolo raccolto: esso introduce alla meditazione e l’acqua della fonte e l’installazione di alluminio dorato evocano una colata fluida che da sospesa si incastra nella roccia. In attesa che intervenga la luce con le sue differenti intensità, cromie e movimento, che definisce un ulteriore suggestivo effetto cinetico incontrollabile e con intense variazioni cromatiche anche in assenza di pigmenti pittorici».    Tiziana Lorenzelli pensa che l’arte vada vissuta con armonia; essa è una trasmissione di energia, un trasferimento del sé in un’oggetto tangibile, che viene percepito dall’osservatore come un dispensatore di gioia. L’artista soggiunge: «Ho cercato a lungo un nuovo materiale ideale ed espressivo che consentisse di esprimermi e di trasmettere all’osservatore il mio Io, la mia energia, non in un atto individuale e solipsistico ma nell’interazione con le forze imprescindibili della Natura, che ognuno sviluppa in base alla propria sensibilità. Con queste proposte ho voluto convogliare in un percorso intellettuale le infinite incognite di un mondo che ci affascina ma che rimane un mistero».   La brillantezza, la plasmabilità e la leggerezza di ALUFLEXIA®, lo speciale alluminio creato dall’artista, ne fanno una tela unica adatta amodellare un’opera in concerto con la Natura.   La modellazione di questa tela metallica offre alla luce delle sfaccettature con molteplici orientamenti che la riflettono e la irraggiano in maniera differente a seconda delle diverse ore del giorno, catturandola di continuo e rifrangendola in infinite colorazioni e raggi.  D’altra parte, come racconta la curatrice Serena Mormino «La storia ci ha insegnato tecniche, movimenti, materiali e il loro uso; oggi avvicinarsi all’Arte contemporanea spesso significa rivedere e rivalutare ogni schema, ogni dettato, ogni convinzione, ma anche ogni tecnica di lavorazione dei componenti; le materie considerate “degne” di essere plasmate da coloro che hanno doti che un tempo erano considerate divine e sovrannaturali sono cambiate. L’artista si avvicina sempre più al quotidiano, all’uomo comune, lavorando materiali comuni, troppo spesso giudicati ancora indegni, ma oggettivamente contemporanei».

 

 

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