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Le 10 scoperte archeologiche più importanti d’Italia degli ultimi anni: da Paestum a San Casciano - GALLERY

Il patrimonio archeologico dell’Italia è inestimabile: da Otzi a Piazza Amerina, da Barumini alla Val Camonica, ecco i siti più importanti rinvenuti dagli archeologi negli ultimi anni

11 Novembre 2022

Sono le 10 scoperte archeologiche più importanti d’Italia degli ultimi anni. Da Otzi a Paestum, dalla Valle dei Templi sino ad arrivare a San Casciano, dove pochi giorni fa sono state rinvenute 24 statue di bronzo che raffigurano divinità, matrone, fanciulli e imperatori. Ecco, allora, i 10 siti che rappresentano al meglio il patrimonio archeologico nazionale.

1 - I bronzi di Riace. Due statue di bronzo di provenienza greca databili al V secolo a.C., ritrovate in un eccezionale stato di conservazione il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria. Sono i bronzi di Riace. Le ultime ipotesi sostengono che i due siano Eumolpo, figlio di Poseidone, ed Eretteo, prima del loro duello per la città di Atene, come vuole la mitologia greca. I bronzi, oggi, sono conservati al Museo nazionale di Reggio Calabria.

2 - Barumini. Il sito di Su Nuraxi a Barumini, in Sardegna, rappresenta il più famoso esempio di complessi difensivi dell’Età del Bronzo, caratteristici dell’isola e conosciuti come nuraghi. Costruito nel secondo millennio a.C., fu occupato fino al terzo secolo d.C. Dal 1997 è stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

3 - Piazza Amerina. Risalente all’epoca tardo-imperiale, la villa del Casale di Piazza Armerina, in Sicilia, è famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici, risalenti al IV secolo d.C. Anch’essa, dal 1997, fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

4 - Valle dei Templi. Il sito di Agrigento è stato inserito nel 1987 tra i Patrimoni Unesco. L’area, che occupa 1.300 ettari, è tra le zone archeologiche più estese del Mediterraneo e segnala la presenza di una comunità importante, la città di Akragas, fondata in epoca greca.


5 - Pompei. Una delle città più fiorenti dell’antichità, distrutta da un’eruzione del vulcano Vesuvio nel 79 d.C.. La sua riscoperta e i relativi scavi, iniziati nel 1748, hanno riportato alla luce il sito, che nel 1997 è entrato a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Le 10 scoperte archeologiche più importanti d’Italia degli ultimi anni: da Paestum a San Casciano - GALLERY

6 - Aquileia. Ricca città dell’antichità, Aquileia è stata fondata nel 181 a.C. dai romani. Ed è stata una delle città più grandi dell’impero. Tra i tesori Unesco dal 1998, situata in provincia di Udine, i primi scavi nel sito iniziarono nel 1934 e dopo un’interruzione ripresero nel 1979 e sono ancora in corso.

7 - Otzi. La scoperta è stata effettuata il 19 settembre 1991 ai piedi del ghiacciaio di Similaun, a 3.213 metri sul livello del mare, sul confine austro-italiano. Si tratta di un uomo vissuto durante l’età del Rame, all’incirca 3.000 anni prima di Cristo, perfettamente conservato grazie alle condizioni del ghiacciaio. Oggi Otzi si trova nel museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano.

8 - Paestum. Antica città della Magna Grecia, chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone e poi Paestum dai romani, il sito in provincia di Salerno si presenta come estremamente ricco di testimonianze dell’epoca prima greca, poi lucana e infine romana. Patrimonio Unesco dal 1998.

9 - Val Camonica. Scoperte nel 1909, le incisioni rupestri della Val Camonica, in provincia di Brescia, si trovano su circa 2mila rocce in oltre 180 località comprese in 24 comuni, e rappresentano uno delle collezioni più ampie di petroglifi preistorici del mondo. È stato il primo sito ad essere dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1979.

10 - San Casciano. Un deposito votivo mai visto, con 24 statue in bronzo di raffinatissima fattura, cinque delle quali alte quasi un metro, tutte integre e in perfetto stato di conservazione dopo che sono emerse da fango. È l’ultima scoperta rinvenuta a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, in Toscana. “Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo”, ha annunciato l’archeologo Jacopo Tabolli.

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