Milano, Capitale della Conoscenza. Le violette sono dalla mia parte e anche gli astri. Intervento “stellare” al Planetario. E al Poldi Pezzoli si celebra il mady in Lombardia
E tornammo a rivedere le stelle. Grazie al quadrato. Il primo va a Nicolò Castellini Baldissera, decoratore fra i più raffinati che ci siano in giro, battendo (con distacco) tutti gli altri. Figlio d’arte, suo padre é il famoso interiore designer Piero, e portatore di geni di creatività anche da parte del bisnonno Piero Portaluppi. Il suo eccletticismo ha influenzato l’architettura nella prima metà del Novecento. La sua passione erano le meridiane e collezionava orologi solari quando progettò il Planetario. In pompa magna fu inaugurato nel 1930 dal capo del Governo Benito Mussolini e dal commendator Ulrico Hoepli, fu lui a donarlo alla città. Le artiste di Pictalab, con il contributo di Nicolò Castellini Baldissera, restituiscono al Civico Planetario i bellissimi decori del suo atrio, realizzati attenendosi scrupolosamente ai disegni originali dell’architetto Portaluppi. Edificio dal carattere severo, in forme classicheggianti, enfatizzato dal rivestimento in marmi e pietre naturali, la firma iconica di Portaluppi è identificabile nelle lievi scie argentee di costellazioni che decorano gli interni. Un intervento celeste e stellare, che prepara il visitatore a un tuffo nel buio luminoso del firmamento.
Forte Arte. La sua é una tecnica mista che unisce, collage, decoupage, e pennellate che danno all'opera un’aria volutamente vintage. Le 12 tavole intitolate “Le violette stanno dalla mia parte” di Iaia Filiberti, artista colta e curiosa, sono un forte rimando a un mondo ideale ma enigmatico. Scene ambientate in una natura incontaminate, attraversate da torrenti e laghetti alpini, compaiono solo donne, un po’ androgine, e animali che sembrano congelati in un incantesimo. Contrasto di luci e ombre, sogni e visioni, reale e surreale. Il filo conduttore che lega tra di loro le immagini è quello dell’attesa, di una suspense emotiva. L' ha provato la gallerista/ artista/scultrice Patrizia Grigolini, anima mundi di Forte Arte, di recente inaugurazione nelle sale dell’affascinante Palazzo Bagatti Valsecchi, dimora medioevale ( da vedere assolutamente fino al 24 novembre).
A Regola d’Arte. Da un lato Milano fedele alla sua tradizione di sapere artigianale, dall’altro un museo il Poldi Pezzoli che conferma la sua vocazione di luogo di dialogo tra arte, storia e contemporaneità. Come dichiara Alessandra Quarto, direttore del museo che inaugura un percorso fra le eccellenze artigianali, che unisce la tutela del passato alla formazione del futuro. Un itinerario ricco che si snoda fino a giugno del 2026, consentendo ai partecipanti un osservatorio privilegiato su tecniche dell’artigianato d’eccellenza, e anche, perché no, di sperimentarli in prima persona. Negli spazi del museo, tra arredi e capolavori d’arte, si può scoprire il valore del lavoro manuale, la cura dei dettagli e la creatività che si tramanda di generazione in generazione. Dalla stampa litografica alla costruzione di mappamondi; dall’incisione su cristallo all’ikebana; dalla calligrafia alla legatoria artistica. Lo sapevate per esempio che a praticare l’Ikebana erano i samurai, nobili guerrieri, per rilassarsi prima della battaglia.
A Regola d’Arte prosegue la collaborazione tra il museo Poldi Pezzoli e la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Un’occasione preziosa per comprendere come l’artigianato sia parte integrante della nostra identità culturale e come la sua vitalità continui ad alimentare il presente. Oltre ai laboratori in museo è possibile visitare le botteghe d’arte degli artigiani autori del “saper fare milanese”.
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