29 Settembre 2022
Santa Margherita Ligure è una tra le località turistiche più note in Liguria. Negli ultimi mesi il comune ligure si è visto al centro dell’attenzione per le contestazioni in merito al progetto di riqualificazione di Viale Rainusso. Le firme sono state raccolte attraverso una petizione online e lanciata da un gruppo di abitanti, i quali contestano l’abbattimento di decine di alberi del Viale e invitano a rinunciare al progetto. Infatti, nella petizione si osserva la preoccupazione di perdere “l’alberatura storica di tigli e aranci”. Il Sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia gli sviluppi del progetto al centro delle contestazioni.
Dalla petizione si apprende che l’abbattimento degli alberi sarebbe prevista per allargare la carreggiata e renderla a veloce scorrimento, facilitando il transito dei mezzi pesanti. "Tuttavia, stando a quanto si può leggere nel progetto pubblicato sul sito del comune - dichiara il sindaco Paolo Donadoni a Il Giornale d'Italia - il restauro del Corso non prevede la perdita di alberi di arancio e tigli, perché ad essere eliminati saranno i parcheggi".
Cosa prevede il progetto in merito agli alberi del viale?
"Gli alberi aumenteranno e saranno 34 in più rispetto a quelli odierni, passando da un totale di 104 a 138. Oggi, Viale Rainusso è costituito da 42 alberi di arancio e 62 alberi di tigli, a fine progetto il numero aumenterà reciprocamente a 47 e 91".
Quindi gli alberi di Viale Rainusso non saranno abbattuti?
"Il restauro punta a ripristinare e piantumare gli alberi ammalati e abbattuti nel corso degli anni, perché venga mantenuta la caratteristica alberata che tanto contraddistingue il Viale. Gli alberi sono il tratto distintivo di Corso Rainusso e vengono salvaguardati non solo per una visione urbanistica, ma di rispetto e sensibilità ecologica verso il territorio".
Quali cambiamenti sono previsti dal progetto?
"L’obiettivo del progetto è riportare la strada a norma di legge, conservando la larghezza del marciapiede e recuperando lo spazio spostando i parcheggi. I parcheggi verranno spostati in aree limitrofe e saranno sostituiti dalle siepi lungo tutto il viale. Il marciapiede sarà ristrutturato e contornato dalla siepe, che proteggerà lo spazio pedonale e permetterà alle persone di osservare più verde e meno macchine.
In aggiunta, il Viale sarà arricchito da una nuova illuminazione e verrà colmata la mancanza di videosorveglianza, mentre l'area pedonale sarà costituita dalle panchine.
Quindi, alla fine dei lavori la strada sarà allargata e riportata a norma, il marciapiede verrà riqualificato e vedrà la presenza di una siepe lungo il viale e di nuove panchine. Infine, lo spazio della strada verrà recuperato spostando i parcheggi in prossimità del viale. Ad oggi sono stati realizzati 15 nuovi parcheggi in prossimità del corso, mentre un nuovo progetto che partirà a breve ne prevede altri 110".
A che punto è l'avvio del progetto?
"L’Amministrazione comunale garantisce la direzione verso la sicurezza stradale dell’opera, con una nota caratteristica ecologica, in contrapposizione rispetto alle accuse contenute nella petizione online. Inoltre, riferisce che l’opera è in fase esecutiva. Quindi, si sta rifinendo il progetto esecutivo. È già stato richiesto un mutuo per finanziare l’opera che ammonta a 2 milioni e mezzo di euro; entro fine 2022 avranno inizio i lavori".
È possibile trovare un'alternativa riguardo il passaggio dei mezzi pesanti in Viale Rainusso?
"Per quanto riguarda i mezzi pesanti che percorrono Viale Rainusso, l’assenza di una strada alternativa, di cui la responsabilità viene oggi addebitata al Comune, invece, è motivata dal fatto che il Corso è l’unica via d’accesso nella direzione della zona artigianale e di San Siro. Alle contestazioni, l’Amministrazione risponde evidenziando i rischi di incidenti e blocchi stradali che sussistono con l’attuale costituzione del Viale. Le nuove dimensioni della strada, esposte nel progetto, puntano ad una messa a norma e ad un miglior scorrimento del traffico. Infatti, non sarà la quantità di traffico a cambiare, ma la qualità, perché verrebbero meno le lunghe soste dei mezzi pesanti e si otterrebbe un minore impatto inquinante".
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