28 Maggio 2025
“Riparto da me, dalla mia città e da ciò che amo. Napoli mi ha insegnato la bellezza, la forza e la resilienza”.
Francesco Scognamiglio, stilista e designer napoletano, vive da oltre venti anni a Milano e ha appena ripreso il controllo totale sulla sua etichetta, proprio alla vigilia del suo cinquantesimo compleanno, ripensando ad un nuovo progetto di moda globale con l’estensione della sua estetica ai settori del design e dell’arte.
Con l’orgoglio, la grinta e la voglia di rivalsa di chi è appena uscito da una faticosa lunga battaglia (la riacquisizione d’indipendenza da un precedente fondo di investimento), egli si appresta ad intraprendere una sfida coraggiosa: prendere le decisioni da solo e fare il mestiere di couturier in totale libertà e responsabilità.
“Mi sono sentito in dovere per me stesso e per la mia creatività di rompere la catena di questa lunga agonia. Anche se il mercato e il periodo storico non sono dei più facili, riconquistare la libertà e la leggerezza nel mio lavoro è il primo passo verso la possibilità di attuare nuovi progetti, a cui voglio potermi dedicare totalmente. Ho fortemente pensato che nessuno si può permettere di togliere il talento ad un altro. Sono molto determinato a voler trasformare il periodo brutto vissuto in una forza di creazione della bellezza in modo ancora più profondo”.
Lo stilista, nato a Pompei il 26 giugno 1975, è permeato dal bisogno di raccontare una sua storia più ampia che unisca moda, arredo, arte e cultura, in un’unica visione.
Per porre enfasi alla sua identità campana, Scognamiglio sceglie di riunire nei giardini di Palazzo Reale a Napoli, luogo fortemente simbolico dove ammirare anche l’arte rinascimentale, i suoi amici più intimi e coloro che gli sono stati accanto nel suo percorso di carriera.
L’evento, organizzato a porte chiuse per potersi godere gli amici in quella serata speciale, ospiterà alcune delle sue ultime creazioni di alta moda (della prossima collezione autunno-inverno 2025/2026) che verranno poi rivelate al pubblico con una collezione couture completa, il cui lancio è previsto in contemporanea con le date dell’Haute Couture di Parigi.
“Ho cominciato a progettare questa collezione chiamata The Renaissance circa un anno fa e ho scelto la mia città perché si festeggiano i 2500 anni di storia di Napoli. Sono fiero di poter contribuire a portare la cultura e la società partenopea nel mondo. Non ho ancora deciso se i capi verranno indossati dalle top model mie amiche, in ogni caso vorrei riservare l’emozione della sorpresa agli invitati che godranno delle bellezze di Palazzo Reale e della sua incredibile vista sul golfo”.
Gli oltre quindici look previsti sono uniti fra loro dal leitmotiv della luce, riminiscenza cara allo stilista del modo di come il pittore Caravaggio usava le luci nei colori e nella sua visione estetica.
“Il mio stile porta sempre a un senso di drammaticità e al contempo di purezza e stavolta verrà esaltato attraverso il colore bianco, nuance principale che distillerà l’essenza della luce, impalpabile e indistruttibile, attraverso materiali quasi ‘ghiacciati’, decorati con fregi e ricami ed altri elementi ispirati alle magistrali decorazioni degli stucchi e degli ornamenti del palazzo o anche chiamato casa del re, con riferimenti molto forti tradotti in dettagli di alta moda”.
Il lusso e la maestria artigianale, l’eleganza senza tempo abbinata alla sperimentazione contemporanea, il gusto per le stampe i ricami e i drappeggi, trasformano ogni vestito di Francesco Scognamiglio in un capo sensuale e seducente, etereo e sofisticato insieme, tanto che chi lo indossa non può che entrare nel mondo del glamour dell’alta sartoria.
Un giro d’Italia con ritorno, a Napoli apre il primo atelier da giovanissimo, a Roma la prima sfilata di alta moda con colonna sonora realizzata dagli Skunk Anansie insieme al debutto in pedana della modella Maria Carla Boscono, già allora sua musa, seguiti dai successi negli anni a Milano Moda Donna.
Nel 2016 il marchio viene riconosciuto ufficialmente nella Fédération de la Haute Couture et de la Mode che consacra il couturier.
“Da vent’anni vivo a Milano e quando posso scappare, torno a Napoli. E’ come rientrare in una culla che ti accoglie ogni volta, lì la gente ti sorride, ti abbraccia, ti insegna a condividere. Sto seriamente pensando alla mia serenità futura, creativa e mentale, e di sicuro tornerò nel Sud Italia perché non voglio stare dietro alla moda ma voglio che la moda stia dietro a me”.
Francesco ha un rapporto speciale con molte delle più quotate celebrità internazionali, Beyoncé, Nicole Kidman, Jennifer Lopez, Kendall Jenner, Hailey Baldwin Bibier, Lady Gaga, Bjӧrk, Tilda Swinton, Emma Watson, per citarne alcune, e con altrettante top model, da Maria Carla Boscono, Karmen Pedaru, Bianca Balti e Vittoria Ceretti.
Una presenza speciale e continua è quella della superstar Madonna, sua mentore e amica intima, così come affettuoso e riconoscente è il legame con la famiglia Versace.
“Dopo gli studi ebbi la fortuna di fare le prime esperienze lavorative presso la Maison Versace degli anni d’oro e ricordo ancora l’incontro con Donatella, avvenuto nel 1994, quando chiesi un giudizio sul mio quaderno di bozzetti. Gianni Versace era in quel momento negli Stati Uniti con Madonna a casa di Donald Trump e allora fu proprio Donatella a sfogliare le mie pagine di moda. Dopo due o tre bozzetti mi disse che gli ricordavo la mano di suo fratello quando aveva 19 anni, una frase che non dimenticherò mai e ne porto il suo valore ancora dentro di me. Lo racconto adesso perché è uno dei tanti modi di rendere onore a una grande donna e una grande voce della moda che ha portato avanti un impero davvero non facile da gestire”.
Sempre tributo al femminile, Scognamiglio ricorda il gusto elegante di sua madre e il modo in cui arredava le case, talento probabilmente ereditato poiché i suoi amici architetti gli hanno sempre suggerito di tradurre la sua estetica e le sue atmosfere anche in oggetti e arredi di design, sempre surreali, onirici, romantici e un pò drammatici.
“Vorrei cominciare da qualche hotel da ristrutturare, situati in posti evanescenti, in Italia e all’estero, in modo da esportare il mio concetto di Made in Italy. Al prossimo Salone del Mobile, nel 2026, porterò una serie di mobili e complementi d’arredo con la stessa cifra stilistica della mia moda. E mi voglio focalizzare sui mercati che richiedono prodotti di lusso”.
La domanda finale, che non vuole spezzare l’entusiasmo ma è concreta e di rito, volge al piano aziendale e al supporto finanziario.
“La moda è andata al collasso e uno dei motivi, secondo me, sono le scelte sbagliate di molti amministratori delegati che non hanno avuto rispetto per la creatività o nel capire chi e cosa è un creativo. Il gioco a scacchi che muove stilisti fra un marchio e l’altro, le improvvisazioni strategiche legate solo al business o le figure incompetenti messe in professioni importanti, hanno stressato un settore già di per sé complesso. Fra poco andrò in vacanza a Capri e con serenità proseguo a scrivere il nuovo capitolo della mia vita. Non ci sono scadenze, ognuno oggi può fare uscire le collezioni quando e come vuole. Ma sono certo adesso di voler essere a capo del mio piano aziendale, ho imparato molto dagli ultimi anni. So tenere a bada eventuali finanziatori, perché dopo le lezioni avute, come si dice a Napoli, Ccà nisciuno è fesso”.
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