28 Febbraio 2025
Cortesi Gallery presenta "Distico Elegiaco", una mostra di Tiziana Lorenzelli con presentazione della monografia curata dal critico e filosofo Carmelo Strano con foto di Matteo Piazza. Il libro esplora il suo iter come architetto, designer e artista dagli anni ottanta.
Giovedì 27 febbraio 2025, Cortesi Gallery Milano, che segue l’artista da più di un decennio, ha organizzato un evento speciale per presentare la monografia di Tiziana Lorenzelli, curata dal critico e filosofo Carmelo Strano, con le foto di Matteo Piazza e la grafica di Daniela Fioroni. Il libro esplora il suo iter come architetto, designer e artista dagli anni ottanta. L’evento ha mostrato gli ultimi lavori del 2025 insieme ad alcuni primi progetti ed è stato introdotto da una presentazione del colto gallerista Stefano Cortesi, con il Prof. Carmelo Strano, e il Prof. Arch. Alessandro Ubertazzi, mentore di Lorenzelli dai primi anni ottanta, quando entrambi erano assistenti universitari di Marco Zanuso al Politecnico di Milano.
“Ho scelto il titolo Distico Elegiaco perché rimanda al mondo della poesia, per l’importanza che il messaggio poetico riveste in tutti i campi, soprattutto in quello artistico, perché rimarca l’unità delle arti e anche per il fatto che questo sistema di due versi veniva utilizzato in epoche antiche anche su oggetti di uso quotidiano”.
Il Distico, del 2025, è riferito in particolare alla coppia di sculture murali in Aluflexia® Oro, alluminio speciale brevettato da Lorenzelli, con il quale ha vinto la medaglia di bronzo al concorso IDA a Los Angeles nel 2011. Leggerissime e sospese da magneti le forme flessibili si ispirano alle lame dorate create dal sole in natura e rappresentano un’astrazione del suo percorso di artista. Anche Orbita, sempre del 2025, è da intendersi come una evoluzione astratta delle volute in tondino metallico degli Alberi Elettrologici, presentati negli anni 80 alla prima Biennale dei Giovani Artisti al Castello di Sartirana, curata d Giorgio Forni. L’utilizzo dei metalli da sempre caratterizza il lavoro di Lorenzelli, ed è sicuramente legato al suo territorio di nascita, il lecchese, luogo in cui il metallo è radicato nel tessuto produttivo. Se i suoi primi Alberi Elettrologici erano realizzati con gli scarti delle industrie locali, minuterie metalliche, componenti in metallo, filtri per condizionamento tessuti in ottone e in rame, compresi i primi componenti elettronici, dal 2009 in poi l’espressività di Lorenzelli ha subìto una svolta sostanziale, affascinata dalle potenzialità del sandwich di alluminio brillante e flessibile da lei stessa depositato col marchio Aluflexia. La scultura Orbita, rappresenta dal punto di vista materico e concettuale un ritorno al passato e ne testimonia un’evoluzione ma anche la continuità.
Il rapporto con gli elementi naturali in quarant’anni è diventato più consapevole, più etereo, legato ai fenomeni magnetici, alle leggi fisiche, all’atmosfera; il rapporto con i materiali si è fatto più astratto nelle forme realizzate sempre con tondini metallici flessibili, modellati manualmente dall’artista, che considera irrinunciabile il rapporto fisico e solipsistico con la materia, con cui interagisce solo personalmente. Alla parete dell’ingresso una foto su alluminio dell’installazione di Santu Santinu in Sardegna immerge il visitatore in un contesto in cui si rimarca la poliedricità di Lorenzelli e la sua necessità di attingere dalla Natura e dai suoi fenomeni fonte di ispirazione. L’interazione con questo luogo sacro pone l’accento sul rapporto tra la spiritualità che ha caratterizzato l’umanità dagli albori e le leggi fisiche che governano il pianeta. Gli antichi avevano intuito la presenza di radiazioni benefiche all’interno dei siti megalitici, che a livello biologico possono essere definiti “acceleratori di particelle naturali” e di questo troviamo traccia negli scritti degli antichi greci, tra cui Aristotele, che avevano visitato la Sardegna. Con i moderni frequenzimetri sappiamo che in corrispondenza dei siti sacri sardi si riscontra sempre una frequenza di 437,5 MHz. In mostra sono esposti il seggiolino a una gamba brevettato nel 1991, un Albero Elettrologico luminoso in rame del 1989, e la scultura in vetro di Murano Tokyo 1987, progettata con Matteo Piazza in 300 esemplari, per Venini e Assicurazioni Generali, in occasione dell’apertura della filiale giapponese. All’interno della galleria si potranno ammirare anche opere storiche di maestri del ‘900 della collezione di Cortesi.
Organizzazione mostra di Camilla Romeo e progetto digitale di Chiara Mantegazza.
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