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Philipp Plein SS24, alla MFW fa salire tutti sulla sua giostra anni ’80. L’intervista

27 Settembre 2023

Philipp Plein arriva alla Milano Fashion Week con la sua collezione Primavera/Estate 2024 con una celebrazione degli anni Ottanta e uno spirito intraprendente. All’Allianz Cloud nel capoluogo lombardo va in scena uno show senza precedenti in cui la collezione di Philipp Plein è un inno all'audacia, pensata per uomini e donne coraggiosi che abbracciano la vita con positività e cercano il divertimento in ogni momento.

Philipp Plein SS24, l’omaggio alla vivacità degli anni Ottanta

La donna Plein incarna la vivacità con una palette di colori audaci, una sensualità affascinante e un'aura leggera. Il suo spirito richiama il celebre ritornello degli anni '80: "GIRLS JUST WANNA' HAVE FUN"!

La collezione sfoggia mini-abiti dal fascino drammatico e stampe graffiti iconiche che trasmettono un messaggio di audacia e sicurezza. L'uomo Plein indossa eleganti abiti ispirati alla Pop Art con pattern graffiti a bolle e dettagli arricchiti da stampe di fiamme rosse.

Philipp Plein SS24, il legame indissolubile tra Moda, Musica e Arte

Philipp Plein dà il via alla stagione Primavera/Estate 2024 con una scenografica giostra di emozioni, mentre un sottofondo musicale degli anni '80 completa l'atmosfera unica della collezione.

La passerella si trasforma in una pista da pattinaggio, portandoci in un viaggio ispirato agli anni '80, dai lidi alla moda di Venice Beach alle metropolitane di New York, dalle ombre dei grattacieli in tutto il mondo al cuore dell'iconica Milano. Plein fonde il mondo intero nell'arte della moda.

L'amore di Philipp Plein per l'uso audace del colore trova espressione nelle sue silhouette maximalist, progettate per abbracciare la bellezza sia maschile che femminile. La moda di Philipp Plein va oltre i confini, unendo musica, moda, arte e cultura in un'esperienza straordinaria, condividendo il piacere di vivere la vita al massimo.


Philipp Plein SS24, l’intervista

Philipp Pein non poteva che raccontare uno show che molto ha di nuovo e che racconta una maturità imprenditoriale, che c’è sempre stata in lui, in grado di leggere i tempi, le mode che corrono e farle proprie, riuscendo a rimanere se stesso anche quando tutto sembra conformarsi. Ne abbiamo parlato con lui.

Uno show diverso dai soliti a cui siamo abituati. Cosa c’è di diverso e che impronta hai voluto dare?

Abbiamo presentato una collezione molto felice, estiva per il ‘24, quindi volevo davvero mostrare molti colori per le persone che vedremo dappertutto in estate: a Mykonos, Saint Tropez, Monaco, Ibiza. Volevo davvero trasmettere un messaggio positivo anche ai nostri clienti. Le stampe della prima parte della collezione sono tutte ispirate ai graffiti. Abbiamo questa stampa graffiti con colori pastello sia per gli uomini che per le donne. Poi è stata seguita da una parte ispirata alla ricerca del denim.Il denim sta tornando come grande rivincita nella moda ed è anche un grande business. Quindi avevamo pezzi di denim molto belli nella collezione e molti pezzi sartoriali.

C’è molta sartorialità in questa collezione, perché?

La parte sartoriale di Philipp Plein è la divisione che sta crescendo più velocemente.

Avete visto diversi completi beige, blu, bianchi per gli uomini e anche blazer con applicazioni per uomini e donne. La sartorialità per me è molto interessante, devo dire, in questi giorni, e sta crescendo molto rapidamente. E alla fine, verso la fine dello spettacolo, abbiamo avuto molte parti della collezione ispirate al rock e alla pelle. Quindi il classico DNA di Philipp Plein. Philipp Plein è molto rock and roll, e lo abbiamo visto.

Abbiamo chiuso lo spettacolo con un vestito di pelle su una modella molto bella. L'avete vista con un cappello rasato, con i tatuaggi sulle gambe. Uno dei miei look preferiti.

Non si può dire che non ci sia stata una ricerca particolare per le modelle..

Abbiamo fatto un lavoro di casting molto importante, e abbiamo avuto volti nuovi tra cui Siri, una modella transgender che ha aperto lo spettacolo e che ha sfilato per la seconda volta sulla passerella con noi.

L'ho conosciuta l'ultima volta nella collezione invernale a febbraio e non sapevo fosse transgender. Nessuno me l'aveva detto. L'ho scoperto in seguito perché qualcuno l'aveva attaccata su Instagram. Quindi le ho chiesto di aprire lo spettacolo perché era così entusiasta di farne parte, e penso che abbia portato un'energia molto positiva a tutto il casting. È stato un casting molto fresco, con molti volti giovani e promettenti. Devo dire che abbiamo avuto anche una buona platea, c’era una buona energia tra il pubblico.

Quando Siri è uscita e ho sentito dal backstage applaudire le persone ho capito che fin da subito c'era davvero coinvolgimento. Normalmente non si ha un engagement così da parte di un audience nel mondo fashion. Ho trovato ciò molto emozionante.

Hai tratto ispirazione dal film di Barbie per creare questo spettacolo e questa collezione?

Forse sì, forse no. In realtà non stavo davvero pensando a quello. Ho effettivamente anche progettato Barbie quando, credo, aveva celebrato i suoi 50 anni, molto tempo fa. E’ stato uno dei miei primi progetti. Esiste ancora una Barbie edizione platino, si trova ancora su Google, che all'epoca è stata presentata alla FAO Schwarz a New York, e che ora non esiste più. Non era così tanto Barbie. Con questa collezione volevo davvero creare un'atmosfera felice. Il riferimento è venuto fuori dallo stile e dal modo in cui abbiamo messo insieme lo show, ma più che anni Barbie era un omaggio agli anni Ottanta.

Ed è proprio la musica ad averci catapultato indietro nel tempo. Qual è il tuo rapporto con quella degli anni Ottanta?

Abbiamo avuto Nena con 99 Luftballons, Abba e tante altre canzoni riconducibili a quegli anni. Sono cresciuto con questa musica. Sono nato nel '78, quindi sono un ragazzo degli anni Ottanta. Ci sono molti ricordi d'infanzia ma anche musica molto positiva. In realtà non trovi più una musica così felice oggi come oggi. È difficile trovare questo tipo di musica. Con essa lo stile in tutto e per tutto era davvero ispirato agli anni Ottanta.

Sono nato nel '78 e gli anni Ottanta sono stati davvero il momento in cui ho sperimentato il mondo. È stato il momento in cui ho iniziato ad ascoltare la prima musica, a interessarmi a ciò che stava succedendo là fuori ed è stato un bel momento. È stato un bel periodo.

Quindi moda e musica vanno a braccetto?

Per me uno spettacolo di moda è un po’ come un concerto. E la musica e la moda si abbinano molto bene. Bisogna ricordarsi che la moda seguirà sempre la musica ma la musica non seguirà mai la moda.

Perché non c'è altra influenza più potente della musica. Puoi capire e guardare qualcuno in base ai suoi gusti, guardando se gli piace l'hip hop, il pop, il rock o il punk, perché la musica sviluppa il proprio linguaggio e stile: tagli di capelli, trucco, grunge o punk, colori delle unghie. Ogni genere ha il proprio linguaggio.

La musica è estremamente potente. È la principale fonte di ispirazione per la moda. Per me è una componente molto importante.

Abbiamo visto due grandi artisti stasera. Come li hai ingaggiati?

Abbiamo avuto stasera Quavo dei Migos e Saweetie per chiudere lo spettacolo. Due stelle internazionali e di grande successo nell'industria dell'hip hop. Personalmente mi piace come genere, anche se negli ultimi spettacoli abbiamo visto un'influenza rock emergere, che fa parte dell’identità di Philipp Plein.

Avevo provato ad ingaggiare i Migos quando avevano iniziato a formare la band, in occasione del nostro spettacolo a New York, nella Greenhouse di Brooklyn. Quavo non poteva viaggiare perché aveva un piccolo problema col passaporto e non poteva entrare nello stato di New York. Quindi abbiamo avuto i Migos senza la band completa e abbiamo dovuto sostituirli all'ultimo momento. Questa volta, finalmente, ho avuto modo di incontrarlo, ed è stato molto bello.

Non esiste Philipp Plein senza inclusione. Oggi per molti può sembrare una forzatura, che ne pensi?

Sono sempre stato molto inclusivo nel senso che ho sempre aperto i miei spettacoli di moda a tutti. Philipp Plein ha sempre celebrato la moda con tutti, e non abbiamo mai escluso nessuno. Ora vedi sempre più marchi seguire la stessa direzione, questi grandi spettacoli in cui riempiono le file con persone di tutti i tipi. Prima, quando ho iniziato a fare questo, c'era davvero solo un pubblico molto esclusivo di importanti editor e alcuni clienti VIP.

Per me gli artisti fanno parte dello spettacolo e dell'esperienza per le persone. Quello che vogliamo portare è un valore aggiunto. Naturalmente la moda è la ragione principale per cui le persone vengono, ma noi abbiamo sempre voluto aggiungere qualcosa in più.

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