07 Dicembre 2020
Prima della Scala
Una prima particolare quella di stasera. Alle 17 si è alzato il sipario del Teatro alla Scala sul film musicale allestito da Davide Livermore, uno spettacolo pensato apposta per la televisione. La più che quarantennale collaborazione tra Rai e Teatro alla Scala garantisce ogni anno visibilità globale alla serata del 7 dicembre: non ha fatto eccezione questa sera e, nell’impossibilità di accogliere il pubblico in sala, è stato concepito espressamente per gli spettatori delle televisioni e della rete.
La serata diretta da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore è stata trasmessa da Rai Cultura su Rai 1, Radio 3 e in streaming su Raiplay. A partire dalle 20.30 inizierà lo streaming sulla piattaforma digitale di Arte che sarà visibile in Francia e Paesi di lingua francese e in Germania e Paesi di lingua tedesca. Dopo il live, il programma resterà disponibile per 6 mesi. Le televisioni russa (Kultura) e coreana (IL Media) trasmetteranno lo spettacolo nel corso del 2021. La maggior parte dei Paesi si sono connessi alle 17.00 di oggi: attraverso il segnale dell’Eurovisione la trasmissione televisiva ha coinvolto le reti MTVA (Ungheria), RTS (Serbia), RTV (Slovenia) e Ceska Televize (Repubblica Ceca), mentre un accordo per lo streaming con medici.tv consentirà la visione in tutti gli altri Paesi, inclusi quelli nordeuropei, l’America del Nord e del Sud, Australia e Oceania. Attraverso Rai Radio3 poi, la serata sarà anche diffusa nel circuito Euroradio.
La proiezione è stata anticipata da una breve conferenza stampa, durante la quale sono sono intervenuti il sovrintendente Dominique Mayer e il soprano Plàcido Domingo. Quest'ultimo he evidenziato: “La mia speranza è quella di essere qui in Scala al più presto con il nostro pubblico e con tutti voi in modo da poter ritornare sulla musica nella maniera appropriata. Quando questo accadrà avremo tutti la consapevolezza di trovarci in una situazione di privilegio e non più di regolare abitudine. L’orchestra questa sera sarà il narratore. Avremo narrazioni visive e parlate ma quella musicale è l’orchestra della Scala che ha fatto un lavoro enorme, frutto dell’esperienza e della bravura a cui abbiamo dovuto comunque rispondere con la conoscenza della tradizione. Questa tradizione è l’emblema di tutta la serata e credo che l’orchestra vada assolutamente elogiata e apprezzata” .
"Quella di stasera è un’esperienza straordinaria dal punto di vista acustico con l’orchestra al centro della grande volta. Purtroppo, la grande assenza del pubblico si noto dopo la conclusione dell’ultimo accordo di ogni brano nell’assoluto silenzio, sintomo di emozione ma anche di mancanza” .
Riccardo Chailly: “L’idea è stata quella di unire la musica e cercare di descrivere una drammaturgia rapida tra titolo e titolo, cercare di dare unità al complesso e variegato programma. E’ difficile non avere contatto visivo con i cantanti, ma abbiamo già fatto Aida così quando avevamo in sala un pubblico distanziato. Quindi, in questo senso, ahimè, sono già allenato” .
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