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Piano anti-Covid, scoppia il caso: 'Governo trascinato in tribunale'

Due parlamentari di Fratelli d'Italia, Bignami e Gemmato, hanno fatto ricorso al Tar dopo non aver ricevuto nei tempi stabiliti il documento stilato dal governo per la lotta all'epidemia.

14 Ottobre 2020

Rischia di essere trascinato in tribunale il governo, più precisamente il Ministero della Salute, a seguito degli eventi legati alla non-pubblicazione del “Piano nazionale anti-Covid”. A far emergere la questione sono stati due parlamentari di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami e Marcello Gemmato. I deputati hanno infatti presentato ricorso al Tar visto che, a sentire le loro parole, non hanno ricevuto nessuna risposta entro tempo debito dal Ministero dopo aver fatto una richiesta di accesso agli atti. “Non stiamo impugnando il rifiuto a fornirci l’atto, ma il fatto che non ci abbiano neppure risposto. Se hanno qualcosa da nascondere dovranno dirlo. Se non hanno nulla da nascondere, dovranno darci il documento”. Così ha recentemente dichiarato Gemmato.

L’esistenza del “Piano nazionale anti-Covid” è rimasta secretata per mesi, dal momento che ne venne rivelata l’esistenza solo ad aprile da parte di Andrea Urbani, un dirigente del Ministero e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), come ricorda ilgiornale.it. Le rilevazioni di Urbani avevano creato un enorme polverone, visto che il dirigente aveva dichiarato al Corriere della Sera che il governo, nei primi mesi della pandemia, si era attenuto a un “piano secretato ben preciso”, il quale prefigurava scenari con numeri di contagiati e morti spaventosi. Ad insorgere furono allora i vari governatori di regioni, i quali posseggono le deleghe alla gestione della sanità all’interno dei propri confini, visto che sostenevano di non essere stati messi al corrente dello studio nelle mani del governo ed essere stati quindi lasciati all’oscuro. Vittorio Demicheli, membro della task force con il compito di gestire e controllare l’evoluzione dell’epidemia in Lombardia, dichiarerà: “Un piano di emergenza sanitaria sicuramente non lo abbiamo ricevuto”. 

Il Piano verrà poi pubblicato, il 21 di ottobre, sul sito del Corriere, rivelando come il governo avesse pronosticato l’evoluzione della pandemia in tre possibili modi, con il più grave di questi considerato troppo pericoloso da comunicare alla popolazione. La data di redazione finale di questo documento risulta essere il 22 febbraio, ovvero il giorno in cui si verificò il primo caso di contagio all’interno del Paese. In questo documento di 40 pagine si erano stabilite anche le priorità su cui il governo avrebbe dovuto concentrarsi per contrastare in maniera efficace l’aumento dei contagi: procurarsi scorte adeguate di mascherine, tute e guanti e, soprattutto, aumentare la disponibilità delle terapie intensive negli ospedali. Secondo le dichiarazioni di Gemmato, il Ministero non “ha nemmeno risposto”, e ancora “già allora immaginavamo che con l’autunno saremmo arrivati a questo punto, col governo che abusa dei suoi poteri per gestire la pandemia. Se queste misure si basano su un qualche ‘piano’, noi vogliamo vederlo”.

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