30 Settembre 2020
"Nessun paragone con febbraio e marzo e non c'è un problema di una Regione specifica, non è più a rischio il Sud o altre regioni. Oggi i possibili focolai sono ovunque, possono scoppiare ovunque. L'Italia rischia tutta alla stessa maniera". Lo ha detto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ad Agorà su Rai 3.
"Oggi la situazione è davvero sotto controllo - ha aggiunto - ma gli italiani sono quelli che hanno sofferto di più. I numeri saliranno ma importante è tenere sotto controllo i focolai".
"I casi salgono - ha proseguito Sileri - ma significa che salgono i soggetti positivi e di questi solo una minima parte, un terzo ha i sintomi, e una parte ancora più piccola è ricoverata in terapia intensiva. Questo vuol dire che siamo in grado di controllare i focolai. E' il numero di focolai fuori controllo che dovrebbe preoccuparci".
"Il caso dei calciatori del Genoa dimostra che la diagnostica è difficile. I test veloci poco affidabili, meglio curare i sintomatici". Lo dice Matteo Bassetti, infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova.
“I tamponi a tappeto vanno bene nei luoghi a rischio, come ospedali e Rsa, ma poi torniamo a visitare i malati e a curare i sintomatici”, afferma in un’intervista a La Stampa il virologo. “L'età media dei ricoverati è sui 70 anni. Il decorso della malattia si è ridotto a una settimana-dieci giorni ed è più gestibile. I morti sono molti di meno e sui pochi casi gravi la terapia con Remdesivir, cortisone e antibiotico dà ottimi risultati” mentre “negli ultimi 45 giorni i positivi sui tamponi fatti restano tra l'1 e il 2 per cento. Se arriveremo al 5-6 come la Francia dovremo prendere misure restrittive, ma non possiamo permetterci un altro lockdown”.
Infine sul caso del Genoa Calcio dichiara: “Dimostra che i tamponi non bastano. Sono utili nella diagnostica dei sintomatici, ma inefficaci per gli asintomatici” e “si può fare poco, ma sono quasi la metà dei contagiai”. Ciò lo porta a concludere: “È la Waterloo dei tamponi” e il caso del Genoa “dimostra che i tamponi non bastano”. “Sono utili nella diagnostica dei sintomatici - conclude l'esperto - ma inefficaci per gli asintomatici”.
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