28 Agosto 2020
Secondo la Polizia Scientifica che ha eseguito gli esami sull'auto di Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata morta l'8 agosto nei boschi di Caronia, la crepa rilevata sul parabrezza della sua Opel Corsa sarebbe la prova che il figlio Gioele abbia battuto la testa. Attraverso il suo avvocato Pietro Venuti, Daniele Mondello ha però smentito l'ipotesi della Polizia: "Il parabrezza dell'auto di Viviana Parisi era già rotto, prima del 3 agosto scorso, per un sinistro precedente a quella data".
La Polizia Scientifica di Messina sta esaminando l'Opel Corsa sulla quale viaggiavano Viviana Parisi e suo figlio Gioele il giorno dell'incidente. La mattina del 3 agosto, dopo un sorpasso azzardato, l'auto di Viviana andò ad impattare con la fiancata destra quella sinistra di un furgone di operai. La macchina, oggi in un deposito della Polizia di Messina, presenta una ruota bucata e un finestrino rotto. Durante l'esame Tac prima dell'autopsia, la scientifica ha poi rilevato micro tracce di sangue all'interno della crepa sul parabrezza sul lato passeggeri. Quest'ultima prova ha fatto ipotizzare che Gioele abbia sbattuto la testa in seguito all'impatto. Il padre del bambino ha perso smentito: "Il parabrezza era già lesionato".
Grazi ad una telecamera di sorveglianza è emerso che il giorno dell'incidente il piccolo Gioele non era legato al seggiolino. Dei video sui social mostrano il bambino di 4 anni sempre in piedi sul sedile posteriore e mai allacciato.
Proseguono le indagini sulla collina di Caronia alla ricerca di altri resti di Gioele. Nella giornata di ieri i vigili del fuoco hanno proceduto a disboscare l'area. Dall'autopsia condotta dal Policlinico di Messina sui resti del bambino è emerso che il corpo del piccolo Gioele è stato aggredito dagli animali. Per gli accertamenti, che oggi proseguiranno fino a sera, la scientifica si servirà anche di un luminol allo scopo di individuare tracce ematiche e biologiche e procedere all'identificazione degli animali presenti. Le indagini continueranno nei casolari, allevamenti e nelle abitazioni presenti nelle aree dove sono stati rinvenuti i corpi di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele ritrovato il 19 agosto a circa 300 metri di distanza dal luogo dove è stato rinvenuto il corpo della madre.
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