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Caso camici, Fontana: 'Non tollero dubbi sulla mia integrità. Saputo negoziati Aria Dama il 12 maggio'

27 Luglio 2020

Caso camici, Fontana: 'Non tollero dubbi sulla mia integrità. Saputo negoziati Aria Dama il 12 maggio'

Caso camici, Fontana: 'Sono qui per affermare la verità'

"Ho riflettuto molto sull'opportunità di intervenire in quest'aula, soprattutto per la preoccupazione di dare ulteriore cassa di risonanza a polemiche sterili, inutili, strumentali oltre che lesive della mia persona e del ruolo che ricopro. Ma alla fine ho deciso di essere qui non solo per affermare la verità dei fatti, ma anche per voltare pagina e affrontare con forza la volontà di andare oltre, affrontando un presente pieno di incognite e guardando alle sfide del futuro". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo intervento nell'aula del Consiglio regionale, dopo l'indagine che lo vede coinvolto per una fornitura di camici ad Aria spa (la centrale acquisti della Regione).

Caso camici: 'Ho saputo dei negoziati tra Aria e Dama solo il 12 maggio'

"Non ho saputo dei rapporti negoziali tra Aria e Dama fino al 12 maggio", ha spiegato Fontana. "Non è vero che la rinuncia sia dipesa" dall'interesse della trasmissione "Report. In realtà Report si è palesata il 1 giugno - ha precisato - erano trascorsi già 18 giorni". Il presidente della Regione Lombardia ha ricordato che "vi era una drammatica emergenza. Le critiche alle mie azioni di governo sono legittime e doverose, purché tengano conto della verità".

Caso camici, Fontana: 'Non posso tollerare dubbi sulla mia integrità'

"Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e di quella dei miei familiari" ha esclamato Fontana riferendo nell'Aula del Consiglio regionale. "Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si può parlare - ha aggiunto - è quello qui illustrato, nulla di più ne di meno, se non il fatto che Regione Lombardia non ha speso un euro per i 50mila camici". "A causa di tutti questi attacchi, Regione Lombardia ha subito un grave contraccolpo a livello di reputazione" determinando "un sentiment negativo" e "arrivando a mettere in discussione un'eccellenza, quella del sistema sanitario lombardo, riconosciuto a livello nazionale e internazionale" ha affermato ancora il presidente della Regione Lombardia.

"Ogni euro raccolto e speso" da Regione Lombardia durante l'emergenza Coronavirus "ha una sua giustificazione, motivazione e una rendicontazione" ha concluso.

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