19 Giugno 2020
"Nel nostro Paese, come in ogni altro, c'è costantemente bisogno di garantire il rispetto della legalità. Anche per questo la Magistratura deve necessariamente impegnarsi a recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini, così gravemente messe in dubbio da recenti fatti di cronaca". Così il presidente della repubblica Sergio Mattarella in una cerimonia per gli anniversari dell'uccisione di Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Giudo Galli, Mario Amato, Gaetano Costa e Rosario Livatino.
"La documentazione raccolta dalla Procura della Repubblica di Perugia, la cui rilevanza va valutata nelle sedi proprie previste dalla legge, sembra presentare l'immagine di una Magistratura china su stessa - ha sottolineato Mattarella - preoccupata di costruire consensi a uso interno, finalizzati all'attribuzione di incarichi".
Dopo lo scandalo emerso un anno fa all'interno del Csm, "quel che è apparso ulteriormente fornisce la percezione della vastità del fenomeno allora denunziato - ha evidenziato il Presidente - e fa intravedere un'ampia diffusione della grave distorsione sviluppatasi intorno ai criteri e alle decisioni di vari adempimenti nel governo autonomo della Magistratura".
"Sono certo" che le gravi distorsioni emerse all'interno del Csm "non appartengono alla Magistratura nel suo insieme, che rappresenta un Ordine impegnato nella quotidiana elaborazione della risposta di giustizia rispetto a una domanda che diventa sempre più pressante e complessa. Desidero sottolineare, anche in questa circostanza, che a portare allo scoperto le vicende che provocano così grave sconcerto nella pubblica opinione, è stata un'azione della Magistratura, che ha svolto la propria funzione senza esitazioni o remore di alcun tipo. La stragrande maggioranza dei magistrati - ha precisato Mattarella - è estranea alla "modestia etica", di cui è stato scritto nei giorni scorsi, emersa da conversazioni pubblicate su alcuni giornali e oggetto di ampio dibattito nella pubblica opinione. E, anche per questo, non si può ignorare il rischio che alcuni attacchi alla Magistratura nella sua interezza siano, in realtà, strumentalmente diretti a porne in discussione l'irrinunciabile indipendenza".
"Ho ritenuto, e ritengo - ha aggiunto - di avere il dovere di non pretendere di ampliare" la sfera dei poteri costituzionali del presidente. "Non esistono motivazioni contingenti che possano giustificare l'alterazione della attribuzione dei compiti operata dalla Costituzione. Qualunque arbitrio compiuto in nome di presunte buone ragioni aprirebbe la strada ad altri arbitri, per cattive ragioni".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia