Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Conte: 'La mafia fallirà, risposta dello Stato forte e rapida'

23 Maggio 2020

Conte: 'La mafia fallirà, risposta dello Stato forte e rapida'

Conte: 'La mafia fallirà, la risposta dello Stato sarà forte'

"Adesso più che mai dobbiamo vigilare. Le mafie si nutrono delle difficoltà dei cittadini. Di fronte alla pandemia che sta danneggiando il tessuto occupazionale, il sistema produttivo, la risposta dello Stato deve essere forte, rapida e incisiva". Lo scrive il premier Giuseppe Conte su Facebook nell'anniversario della strage di Capaci. "Gli uomini e alle donne facendo il loro dovere, con amore e dedizione, ogni giorno ci dimostrano che l'Italia è un grande Paese - aggiunge - e ci rafforzano nella convinzione che il 'piano' delle mafie è destinato a fallire".

Mattarella: 'Falcone e Borsellino luci nelle ombre'

"A ventotto anni dalla strage di Capaci invio un saluto caloroso a tutti i giovani delle scuole coinvolti nel progetto 'La nave della legalità', che ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E, con loro, Francesca Morvillo e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina". Così il il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 28° anniversario della strage di Capaci.

"I due attentati di quel 1992 - ricorda Mattarella - segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite". "I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati - continua il Capo dello Stato - non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società. Nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste".

"La mafia - sottolinea il Presidente - si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità". "I giovani - continua il Presidente - sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato".

"Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio - conclude Mattarella - e ricordatelo sempre".

Lo Voi: 'Falcone e Borsellino unici poi solo imitatori'

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino "sono stati unici. Magistrati come loro purtroppo non ce ne sono stati più e non ce n'è sono adesso". Così il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, durante la Conferenza dei rettori siciliani per ricordare la strage di Capaci e le vittime di mafia. "C'è stato forse qualche imitatore - ha commentato il Procuratore - sicuramente in buona fede ma non sono gli originali. Gli imitatori fanno ridere, a volte".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x