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Garlasco e l'inquinamento delle prove, "ecco come si sono svolte le indagini nel VIDEO premonitore" di Aldo, Giovanni e Giacomo

Nel video i tre attori inquinano le prove toccando ripetutamente l'arma del delitto e ripulendola, poi attribuiscono le colpe a un medico che non c'entra nulla; ora il filmato sta facendo il giro del web con riferimento a Garlasco

03 Giugno 2025

Il delitto di Garlasco è al centro dell'attenzione da quando sono state riaperte le indagini ed è stato indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Nelle ultime settimane sembrano essere spuntati indizi che all'epoca non furono considerati e si parla sempre più insistentemente di inquinamento delle prove. Alcuni utenti hanno ricordato un video di Aldo, Giovanni e Giacomo, in cui i tre fingono di essere davanti al corpo di un uomo ucciso con un pugnale conficcato nella schiena e toccano ripetutamente l'arma del delitto.

Garlasco e l'inquinamento delle prove, "le indagini nel VIDEO premonitore" di Aldo, Giovanni e Giacomo

Nel video Aldo tocca l'arma del delitto lasciando dunque le proprie impronte, poi la ripulisce togliendole proprio tutte, comprese quelle dell'assassino. Alla fine del filmato Giovanni ha chiamato un medico e gli ha detto di provare ad estrarre "la spada nella roccia". Il medico ha estratto il pugnale e poi l'ha rimesso dov'era prima lasciando, inconsapevolmente, le proprie impronte sull'arma del delitto. Questo video a qualcuno ha ricordato le indagini sul delitto di Garlasco.

"Il problema grosso è che l'inquinamento probatorio sulla scena del crimine di Garlasco è un fatto accertato - ha spiegato Roberta Bruzzone a Il Messaggero -. Ne parlano anche ampiamente i giudici nei vari gradi di giudizio, quindi che quella fosse una scena del crimine in cui obiettivamente sono successe alcune cose. Ed è stata considerata anche nella nell'ambito della condanna di Stasi in via definitiva".

"L'elemento che ha maggiormente pesato sulla condanna di Alberto Stasi è stata la perizia disposta nell'appello bis sulla camminata - ha aggiunto -. Ha preso in considerazione anche i due scalini e la parte relativa alla porta, diversamente da quella disposta in primo grado dal gruppo Vitelli. Ha dimostrato scientificamente, facendo calcoli e considerazioni molto precise, che era impossibile per Stasi non sporcarsi le scarpe di sangue se fosse davvero rientrato nell'abitazione dei Poggi quando segnala la scoperta del corpo di Chiara. Prima della cristallizzazione della scena sono entrate almeno 25 persone là dentro. Quindi è chiaro che questa non è una scena del crimine integra, sotto molti specifici profili".

"Credo che Stasi sia semplicemente stato molto fortunato - ha concluso Bruzzone -, perchè quella scena è stata un po' bistrattata per tutta una serie di motivazioni. Non ultimo il periodo estivo. Sicuramente poi il fatto che chi è intervenuto all'inizio non aveva evidentemente la preparazione necessaria per cristallizzare la scena in maniera tempestiva. Tutta una serie di circostanze e scelte investigative che non sono poi si sono rivelate così; opinabili successivamente".

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