11 Dicembre 2025
Fonte: LaPresse
Nelle palazzine del Biscione, quando arriva dicembre, l’aria diventa più elettrica dei led in studio. E quest’anno, sotto l’albero, il regalo più chiacchierato è una mossa di palinsesto che sembra uscita da un manuale di strategia: la staffetta Porro–Sallusti.
La voce è iniziata a circolare a metà pomeriggio, in quello che i veterani chiamano il “corridoio dei sospiri”, perché lì passano sempre le decisioni che nessuno vuole commentare. La notizia è che dal 23 dicembre al 4 gennaio ci sarà un cambio di guardia nella striscia quotidiana: Sallusti al posto di Porro in “10 Minuti”.
Ufficialmente una rotazione festiva.
Ufficiosamente, la notizia più succosa del pre–Capodanno televisivo.
Nei piani alti, raccontano, non hanno perso tempo: riunioni lampo, mail che partono senza oggetto, telefoni che squillano in modalità vibrazione “per non far sentire nulla ai curiosi”. C’è chi giura che la decisione fosse nell’aria da settimane, chi scommette che sia stata chiusa davanti a un panettone aziendale ancora incartato.
La certezza è una: da Natale a Capodanno la voce della striscia sarà quella di Sallusti.
Un volto forte, un timbro riconoscibile, l’idea di sostituire Porro per qualche giorno con uno che non ha bisogno di riscaldamento.
Qualcuno, dietro le quinte, commenta a mezza bocca:
“È una staffetta, mica una rivoluzione.”
Altri invece sorridono:
“Qui ogni staffetta diventa un messaggio.”
Nel backstage di Rete 4, la mossa viene già riletta come un test, un assaggio, un segnale. Non tanto per Porro – che conosce bene le liturgie televisive – quanto per la linea editoriale di inverno, che il Biscione usa sempre come laboratorio per la stagione nuova.
Ma chi frequenta quel palazzo lo sa:
niente è mai davvero semplice, naturale o ovvio.
Soprattutto quando c’è di mezzo una striscia quotidiana che pesa come un editoriale politico.
E così, su e giù per i corridoi di Cologno c’è già chi parla della staffetta come fosse una piccola prova generale.
Una mossa natalizia destinata a far discutere ben oltre l’Epifania.
Perché in TV, si sa:
a volte bastano dieci minuti per far capire molto più di quanto appare.
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