04 Ottobre 2024
Nanni Moretti è stato colpito da un infarto e lo ha annunciato lui stesso in un video registrato dall'ospedale e trasmesso mercoledì 2 ottobre 2024 al cinema Vittoria di Napoli, per giustificare la sua assenza alla presentazione del suo ultimo film da produttore, "Vittoria", di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. L'attore ha chiesto il massimo riserbo alle persone presenti in sala che hanno potuto vedere il filmato, tuttavia dopo 24 ore la notizia è trapelata. Erano presenti oltre 250 persone.
"Mi dispiace non essere lì con voi, ma sto bene. Starò meglio, tornerò presto", ha detto l'attore nel video annunciando l'infarto. Poi ha raccomandato "discrezione" alle persone presenti in sala. Tutti si chiedono come sta Nanni Moretti dopo il problema al cuore. A rassicurare il pubblico ci hanno pensato Lorenzo Cioffi, che è tra i produttori del film, e i registi, annunciando che Moretti è già stato dimesso. Quando si è diffusa la notizia, sul web molti utenti hanno effettuato ricerche sul web per capire se potesse esserci una correlazione tra l'infarto e il vaccino Covid, alla luce delle ultime ricerche scientifiche in merito che parlano di un aumento delle trombosi e di problemi cardiaci dopo le somministrazioni. Tuttavia per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
Non è la prima volta che l'attore condivide con il pubblico, anche attraverso i suoi film, la sua malattia. In Caro Diario Moretti ripercorre il suo percorso di paziente prima della diagnosi di un linfoma di Hodgkin. "Vittima di strani pruriti notturni, sudorazione eccessiva e dimagrimento - aveva scritto Filippo Mazzarella sul Corriere -, nel film Moretti si ritrova dapprima a rivolgersi invano a una lunga teoria di dottori da cui ottiene solamente montagne di ricette per farmaci sempre diversi e prodotti dermatologici, quindi a un allergologo che gli diagnostica intolleranze a praticamente qualunque cibo, poi alla medicina alternativa orientale tra sessioni di agopuntura e sedute con bizzarre apparecchiature, mentre un medico-psicologo tenta di colpevolizzarlo sostenendo una natura psicosomatica dei suoi malanni. Finché, dopo una radiografia e una Tac, non gli diagnosticano un inesistente cancro al polmone che porterà però alla scoperta della vera malattia e alla terapia necessaria per sconfiggerla. Tempo dopo, consultando una banale Garzantina medica, scoprirà che i sintomi del linfoma sono quelli che sin dall’inizio aveva riferito in anamnesi a tutti gli specialisti interpellati e ne concluderà che "I medici sanno parlare ma non sanno ascoltare", congedandosi dal pubblico, a cui sta parlando dal tavolino di un bar letteralmente invaso da tutti i medicinali inutili sin lì accumulati, col brindisi sferzante di un semplice bicchiere d’acqua a stomaco vuoto".
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