24 Maggio 2022
Il dottore e professore universitario Giovanni Vanni Frajese è intervenuto nel programma di Rete 4 Fuori dal coro, ospitato da Mario Giordano. Il medico ha chiarito la propria posizione sul tema del vaccino Covid, sottolineando che lui è stato espulso dall'Ordine in quanto non inoculato. Frajese chiede giustizia e una commissione governativa per scoprire la verità sui sieri, dato che il governo "ha fornito dati falsi sulla loro efficacia", trascinando milioni di persone in una "sperimentazione", come fossero "cavie".
Nella puntata del 24 maggio di Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano su Rete 4, è intervenuto il dottor Giovanni Vanni Frajese, medico, neuro-endocrinologo e professore universitario di Endocrinologia e Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università degli Studi “Foro Italico” di Roma.
Alla domanda di Giordano sul perché non si fosse vaccinato, Frajese ha risposto: “Io sono un ricercatore ma non una cavia. Hanno imposto l’obbligo vaccinale dopo 60 giorni di sperimentazione: questo non sta né in cielo né in terra. Sessanta giorni sono pochi, sono niente: normalmente servono tre anni”.
Secondo il professore, la vaccinazione resta “una sperimentazione in corso”. E aggiunge: “Se uno somministra il vaccino a milioni di persone, non è che smette di essere sperimentale. Ci vogliono anni per valutare effetti a medio e lungo termine. Questo non l’abbiamo visto”.
Sospeso dall’Ordine dei Medici per non essersi vaccinato, Frajese ha affermato: “Mi dispiace ma sì, siamo tutte cavie. Il vaccino è stato approvato in maniera condizionale, non definitiva. Non so se lo sarà mai”.
Sul tema della protezione immunitaria, ha sottolineato: “Se dopo sei mesi la protezione diventa nulla e poi addirittura negativa, significa che i vaccinati si ammalano più dei non vaccinati. Ci sono dati mondiali. Inoltre studi mostrano un abbassamento dell’interferone dei linfociti T, con possibili rischi per il sistema immunitario”.
Il medico ha parlato anche di possibili effetti genetici: “Hanno dato per scontato che l’mRna non potesse fare nulla. Ma esiste un enzima che può retrotrascrivere l’Rna sul Dna. Uno studio svedese ha dimostrato che può accadere. Servono verifiche sui rischi di genotossicità, tumori e malattie autoimmuni”.
Da qui la sua richiesta: “Chiedo una commissione d’inchiesta per scoprire ciò che finora non è stato studiato e sbugiardare i dati falsi sull'efficacia forniti dal governo”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia