04 Ottobre 2022
Il Senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit, ha commentato a Il Giornale d'Italia gli sviluppi post elettorali:
"Italexit va avanti, perché quello che accadrà in Italia sarà uno scollamento sociale e il prossimo governo dovrà farsene carico. I casi sono due: dare retta alle indicazioni del Colle o alle indicazioni che arrivano dal paese, dai cittadini italiani che dovranno fare i conti con un aumento oggettivo del costo della vita. Un aumento che passa dalle tasse per entrare nelle città, ai parcheggi, alla spesa e alle bollette, che già erano care e ora diventano sempre più proibitive. Non so la scelta che vorrà fare la Meloni, ovvero se andrà avanti con l’Agenda Draghi, come prima o aggiornata, o se affronterà le vere criticità italiane.
Draghi era venuto qui per fare il presidente della Repubblica; quindi, se la missione è fallita è per la sua assoluta incapacità di pensare politicamente, non avendo rispettato il parlamento, questo si è vendicato. La prima sconfitta è di avere portato questa sua arroganza in politica, propria del banchiere centrale. Poi, secondo me ha sbagliato tutto con l’approccio della linea dell’esecutivo rispetto ai temi del paese, fino a poche ore fa non ha dato un’indicazione precisa sulle bollette, sullo scostamento di bilancio mi sembrava quasi naturale come soluzione. Infine, l’errore strategico di portare l’Italia in una dinamica conflittuale, perché quando si appoggia senza se e senza ma la linea americana, si è uniti ad una dichiarazione di guerra, non tenendo conto del sentimento degli italiani, che volevano stare fuori da questa guerra. Draghi ha dimostrato solamente di essere l’uomo di finanza, io lo definii un “incappucciato della finanza” e per niente politico.
Italexit va avanti, non andrà avanti nelle istituzioni, perché la sfida era oggettivamente difficile, ma andrà avanti nel paese, che entrerà nelle dinamiche conflittuali della piazza per esasperazione.
È un paese disperato, che ha paura di diventare più povero.
Quello che farà la Meloni lo capiremo dalla fisionomia di alcuni ministeri chiavi. Il Viminale, se davvero dovesse essere un tecnico e non un politico, vuol dire che serve per controllare le piazze, già si teme una rivolta. Se al Ministero dell’Economia e delle Finanze mettono un Panetta o un Siniscalco, vuol dire che ancora una volta andiamo a prendere a prestito un uomo che ascolta la voce dell’Europa, dei Mercati e del Fondo Monetario Internazionale. Questo lo stiamo facendo da decenni, rendendo il paese più povero. Potrebbe esserci una sfida a due tra Crosetto e Urso, più il secondo del primo. Crosetto potrebbe diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio, alla Giustizia la sfida mi sembra abbastanza chiusa su Nordio.
Alla salute secondo me ci mettono un altro tecnico, perché hanno paura di assumersi le responsabilità, potrebbe essere una persona di FederFarma o Palù, qualcuno che aveva già messo la faccia sulla campagna precedente. Agli esteri, di fatto è il presidente del Consiglio che fa entrare il Ministro degli esteri. Anche qui, il Ministro degli esteri di un Governo che non è di Mario Draghi, vedrebbe una forte influenza del capo dello Stato. Tajani è l’uomo che vorrebbe Berlusconi, è l’uomo di garanzia e di cerniera con Bruxelles. Ma tutti questi ministeri fondamentali pensate che non passino dal sigillo preventivo del presidente della Repubblica Mattarella? Mattarella ha concesso il bis perché doveva essere il garante di certe operazioni politiche. Evitiamo la favola dell’uomo generoso che si mette al servizio del paese, Mattarella è un bis che era già scritto, passato attraverso la sceneggiata degli scatoloni, ha un ruolo politico centrale tanto che non ha detto, come fece Napolitano, quando scadrà il suo Bis, potrebbe scadere alla scadenza naturale del secondo settennato.
La staffetta con Draghi deve sempre passare dal parlamento, ha voglia Draghi di ripetere l’esperienza di prima? E di vedere per la seconda volta il suo nome bruciarsi nel segreto dell’urna? Draghi cade sempre in piedi, è stato premiato in America per i servigi che ha compiuto, ha ricevuto la crocchetta dagli americani, sicuramente avrà un ulteriore premio di consolazione".
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