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Labriola (TIM): “La rete è il nuovo asset strategico del Paese. Quello che sta succedendo è la migrazione verso il cloud, la digitalizzazione, l'AI”

Alla Convention OSA360 di OSA Community, fondata da Mirco Gasparotto, l’AD di TIM spiega come infrastruttura, cloud e AI ridisegnano la competitività delle imprese italiane

12 Novembre 2025

Alla Convention OSA360 di OSA Community, fondata da Mirco Gasparotto, l’AD di TIM spiega come infrastruttura, cloud e AI ridisegnano la competitività delle imprese italiane.

Siamo qua insieme a Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM SpA. Tim guida l'evoluzione dell'infrastruttura digitale del paese tra mobile, cloud e cybersecurity. La rete non è solo tecnologia, è una responsabilità civile. Come si interpreta oggi l'infrastruttura e la tecnologia come asset essenziale per il paese?

Questo è un punto molto importante quando parliamo di infrastruttura, però dobbiamo chiarire esattamente quelli che sono i pezzi dell'infrastruttura. Oggi noi abbiamo un'infrastruttura passiva. Cosa intendo dire passiva? I tralicci delle antenne, la fibra passiva che stanno avendo un adeguato sviluppo. Quello che però diventa essenziale non è di per sé i rami finali, ma il tronco, quindi quello che tecnicamente si chiama backbone, ovvero l'infrastruttura centrale che trasporta i dati da qualunque zona a qualunque zona e l'elettronica che ci metti su per gestire questi aspetti. Perché è essenziale l'infrastruttura e i servizi di telecomunicazione. Qualunque settore, qualunque attività richiederà sempre più connettività. Questo vuol dire che senza queste infrastrutture, senza questa connettività, noi non avremo digitalizzazione. Non avere digitalizzazione vuol dire non riuscire a competere in un contesto, quello globale, nel quale altri paesi stanno facendo dei passi avanti, o meglio dei salti in avanti dal punto di vista infrastrutturale per prenderne un vantaggio competitivo. È su questo che noi dobbiamo battere.

L'AI combinata con la banda, come cambia il ruolo di una telco?

Cambia fondamentalmente, cioè ad oggi tutti i nostri clienti considerano le telecomunicazioni una commodity. Che cosa intendo dire? Nonostante noi abbiamo i prezzi più alti, più scusate, più alti, abbiamo i prezzi più bassi al mondo, i clienti ritengono che siano ancora alti, 7 o 8 euro, viene considerato un prezzo elevato. Tuttavia questo servizio è un servizio che non ti abilita a quelli che sono i servizi futuri. Bassa latenza, uplink che vuol dire una modalità differente usare la connettività. Oggi la connettività la usi per scaricare da internet delle cose. L'AI richiede che tu carichi su internet delle informazioni. Questi elementi saranno fondamentali per cambiare l'approccio al servizio di telecomunicazioni richiedendo dei servizi a qualità garantita. Quindi passeremo da un contesto di commodity e ipereconomico a un contesto di qualità di servizio garantito.

La nuova compagine societaria con Poste Italiane quali prospettive apre?

Estremamente positivi. Avere in un'azienda quotata in borsa con un azionista al 25% che dichiara di voler essere un azionista longterm con una visione industriale e quanto di meglio ci possa essere perché ti dà la possibilità di lavorare una logica longterm. Le telecomunicazioni non sono un business per il quale puoi lavorare a cosa fai l'anno prossimo, ma deve avere una prospettiva e un respiro molto più ampio.

Oggi lei ha fatto un intervento davanti a 2000 imprenditori. Quali investimenti abilitano in modo concreto la competitività delle PMI e nell'ambito di Tim come lo vede?

Allora, bisogna considerare quello che ci sta succedendo intorno. Quello che ci sta succedendo intorno è la migrazione verso il cloud, la digitalizzazione, l'utilizzo dell'AI. Questi sono tutti elementi che di tanto in tanto ti fanno uscire dalla tua area di conforto, ma sono dei must have, li devi avere perché il mondo sta andando in questa direzione e quindi trovare anche il modo di spiegare perché questi servizi ti cambiano il tuo modello di business diventa fondamentale.

E per ultimo, oggi davanti a questa platea, che responsabilità si sente verso chi vive la rete ogni giorno?

La mia responsabilità è quella, come dicevo, di condividere l'esperienza. Io non penso di essere in grado di insegnare niente a nessuno, ma condividere le esperienze, aprirsi al contraddittorio e insieme trovare un nuovo percorso per cambiare le cose è uno degli elementi chiave.

Grazie dottor Labriola.

Grazie a voi.

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