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Ragaini (Aipb e Banca Generali): "Il Private banking è un settore dinamico in continua crescita, a fine anno supereremo i 1350 miliardi di euro"

Il Presidente dell’Associazione Italiana del Private Banking e Vice Direttore Generale Vicario di Banca Generali è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione dell'evento Saving and Investment Union

05 Novembre 2025

Andrea Ragaini, presidente dell’Associazione Italiana del Private Banking e Vice Direttore Generale Vicario di Banca Generali è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione dell'evento Saving and Investment Union.

AIPB cambia nome e si allarga, come mai? 

Abbiamo voluto dare evidenza di quello che Aipb è diventata negli ultimi anni, Cioè un hub, una casa in cui si parla di private banking, si teorizza su quello che è il futuro del private banking partendo da un potente ufficio studi e quindi ci sembrava giusto far evolvere anche il pay off del nostro simbolo associazione AIPB con The Private and Wells Management Hub, cioè l'hub in cui si parla di private banking e wealth management.

Quali sono le manovre attuate quest'anno?

E a livello normativo europeo ci sono tante novità, una in particolare riguarda il nostro settore. Proprio l'argomento del forum di oggi si chiama Saving and Investment Union ed è una normativa della Commissione Europea che ha l'obiettivo di porre il risparmio privato al centro di un processo di cambiamento europeo di completamento dell'infrastruttura europea. Noi pensiamo che il risparmio privato possa avere un ruolo cruciale nell'ambito del risparmio privato. l'Italia ha un ruolo cruciale in Europa e il private banking ha un ruolo cruciale in Italia. E nel corso del Forum elaboreremo questo concetto.

Qual è la situazione del risparmio e come si sta muovendo? 

Sta crescendo. Il Private banking è un settore dinamico in continua crescita. Anche oggi al Forum daremo le previsioni in anteprima di crescita delle masse. A fine anno supereremo i 1350 miliardi di euro. Vedremo anche le proiezioni al 2027 fatte insieme a Prometeia con un asset complessivo superiore ai 1500 miliardi. Quindi un settore in buona salute, un settore dinamico ancora molto importante per quello che è lo sviluppo italiano ed europeo.

Come deve evolvere la figura del private banker?

Allora parto dal dire che è già cresciuta molto la figura del private banking. Il private banking ha al centro un modello di servizio che prevede un'interazione molto stretta tra private banker e cliente. Ma intorno a questo binomio abbiamo costruito un modello di servizio sempre più robusto, sempre più sofisticato, che è fatto da consulenza sul patrimonio finanziario, da consulenza sul patrimonio complessivo anche grazie a team di specialisti interni o esterni, fabbriche di asset management molto spesso interno alle nostre banche. Tutto un modello basato sull'architettura aperta, con i migliori asset manager e grandi piattaforme tecnologiche che consentano di interagire tra banker e cliente e tra cliente e banca. Il tutto in un incontro ricorrente con il cliente. 13 incontri in un anno, una vita media della relazione di dieci anni, quindi un modello semplice ma molto articolato e tra l'altro di grande successo.

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