21 Marzo 2024
Claudio Giambelli, Head of employee benefits di Aon, in occasione della prima edizione dell'Aon Wellbeing Week, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"È stata una grande settimana per Aon e per i nostri colleghi, abbiamo fatto tante iniziative che secondo me danno una direzione ben chiara a tutta la squadra, a tutti noi, di dove siamo e dove vogliamo andare, dalle iniziative sportive all'Escape room. Secondo me è stato veramente un bel momento di consapevolezza. Oggi in questa giornata conclusiva della Wellbeing week ci troviamo veramente davanti a una grande platea dii clienti, se vogliamo anche di amici, per celebrare quello che, secondo me, è un momento importante: quello del benessere. Benessere che non è solo quello fisico, importantissimo, ma anche quello mentale, quello diciamo finanziario. Tutti aspetti che secondo me devono, e dovranno, essere sempre di più di attualità all'interno delle aziende in Aon ma anche soprattutto in tutte le aziende, nostre clienti o meno”.
Quindi dove siete e dove volete arrivare?
“Noi secondo me ancora non siamo arrivati alla fine del nostro percorso. Siamo a metà del nostro cammino. La strada è ancora lunga, ma lunga perché abbiamo tante idee in mente e tanta voglia di fare cose diverse per dare sempre più valore alle persone che devono essere sempre al centro del progetto”.
Qualche esempio concreto?
“Io mi occupo della parte assicurativa, quindi sicuramente abbiamo delle idee legate alla parte di prevenzione, ovvero dei programmi sanitari dove la parte di prevenzione deve diventare un elemento fondamentale, cosa che nel passato non è sempre stata. L’innovazione all'interno del mondo assicurativo non è semplice, tutti ne parlano, ma noi ci crediamo molto e ultimamente abbiamo anche una grandissima iniziativa, un nuovo programma che riguarda la cura delle malattie, soprattutto le malattie oncologiche, una sorta di «on risk» che vada veramente a tutelare il dipendente per questo tipo di patologie. Ci crediamo molto”.
Quali potrebbero essere gli aspetti su cui lavorare maggiormente nel 2024?
“Secondo me quello su cui dobbiamo lavorare riguarda il mercato assicurativo. Noi abbiamo una visione, ma ovviamente siamo un intermediario: ci poniamo in mezzo tra la compagnia e il cliente, ma siamo molto più orientati al cliente. Quello che dobbiamo fare è cercare di convincere le compagnie a seguirci, a cambiare un po’ i loro modelli, che sono pilastri solidi ma che, probabilmente, hanno forse anche un retaggio un pochino del passato e che insieme stiamo cercando di cambiare in una logica futura”.
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