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Mazzoncini (A2A): "Con nuova tecnologia al termovalorizzatore di Brescia efficienza dall' 84% al 98%; energia elettrica per 200mila famiglie"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Renato Mazzoncini, AD di A2A: "L’intervento riesce a fornire calore per scaldare 12.500 cittadini a Brescia a CO2 zero"

26 Febbraio 2024

Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova tecnologia del termoutilizzatore di Brescia, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

L’intervento che oggi presentiamo porta all'efficienza del nostro termovalorizzatore di Brescia dall'84% al 98%; e lo fa recuperando il calore dei fumi che usciva, prima di questo intervento a 140 gradi di temperature, e recuperando circa 70 gradi riesce a fornire calore per scaldare 12.500 cittadini a Brescia a CO2 zero, in quanto il calore era già prodotto dall'impianto. Questa è una grande efficienza del termovalorizzatore sfruttata dall'impianto di teleriscaldamento di Brescia, lavorando nella direzione della decarbonizzazione della città.”

Quindi non viene bruciata una quantità maggiore di rifiuti?

“No assolutamente: la quantità di rifiuti è la stessa, determinata da un limite fissato dalle autorizzazioni; semplicemente stiamo arrivando allo spreco zero, perché quando hai un'efficienza al 98% è chiaro che a questo punto quello potenzialmente recuperabile rimane davvero pochissimo.

In aggiunta dai rifiuti si produce energia elettrica per 200.000 famiglie e calore che arriva a scaldare quasi l'80% delle famiglie bresciane.”

Avete già in programma nuovi progetti per il futuro?

“Noi stiamo lavorando anche su Milano, dove la percentuale di rete di teleriscaldamento è decisamente più piccolo: oggi siamo al 15/20% delle case di Milano attaccate al teleriscaldamento e stiamo lavorando proprio per cercare dei cosiddetti cascami termici, cioè calore che viene sprecato.

Per esempio stanno arrivando in provincia di Milano molti data center per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale che producono tantissimo calore che va rinfrescato, altrimenti i data center si bloccano, e quel calore lo stiamo contrattualizzando per sviluppare la nostra rete di teleriscaldamento.”

In questo periodo si parla molto spesso di indipendenza energetica di autosufficienza; perché in questo caso questi impianti sono importanti?

Perché in Italia come fonti energetiche autoctone abbiamo solo il sole, il vento, l'acqua e i rifiuti: dobbiamo fare in modo che anche dai rifiuti ci sia il massimo recupero energetico. Dai rifiuti indifferenziati estraiamo energia elettrica e calore, dai rifiuti umidi estraiamo biometano; questa è la parte energetica che ci rende un po più autonomi rispetto l'approvvigionamento energetico che come sapete oggi per l'Europa in generale è un problema.”

A breve voi presenterete il nuovo piano industriale; alla luce di questo investimento importante nella città di Brescia, la percentuale delle rinnovabili crescerà ancora?

“Sono molto soddisfatto dei risultati del 2023 come anche dei due anni precedenti.

Per quanto riguarda le notizie sul nuovo piano industriale vi chiedo di avere pazienza, lo approviamo l'undici di marzo e quindi da lì avrete diverse novità; certamente la nostra stella polare rimane il contributo alla decarbonizzazione del pianeta e l'aumento di valore della nostra azienda, insieme alla felicità dei nostri soci.”

Lei ha anche parlato di metalli rari insomma. Se l'Italia esporta l’80% circa dei rifiuti, per A2A questa può essere una partita da giocare?

“L'Italia per fortuna non esporta così tanti rifiuti, francamente sarebbe abbastanza illogico che noi oggi esportiamo rifiuti, pagando, per mandarli in impianti in nord Europa che producono energia. Per risolvere questo problema dobbiamo avere più impianti in Italia come quello che è stato annunciato a Roma.

Direi che servono sei o sette e a quel punto saremo in grado di gestirci anche questa parte in casa.”

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