07 Luglio 2023
Gabriele Barbaresco, Direttore Area Studi Mediobanca, in occasione dell'evento "I fattori di competitività delle medie imprese: il ruolo dei 'capitali' strategici" organizzato dall'Area Studi Mediobanca in collaborazione di Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"Oggi presentiamo uno studio che curiamo da oltre un ventennio sul tessuto delle medie imprese familiari italiane che, da molti anni, si confermano essere un segmento molto performante e produttivo dell'economia italiana.
Sono imprese che operano in settori di nicchia, tipicamente nel Made in Italy, e che hanno un presidio veramente maniacale della qualità e un grandissimo riconoscimento sui mercati, godendo di grande appeal.
Devono, però, affrontare delle sfide legate alla complessità del momento: temi di sviluppo e di crescita adeguata ai mercati. Per questo motivo sono chiamate anche a migliorare la propria governance e, eventualmente, ad aprire il capitale all'ingresso di investitori finanziari in modo da poter essere al meglio strutturate per affrontare le difficoltà del mondo che verrà.
La chiave principale delle soluzioni a queste problematiche risiede proprio nella revisione della propria governance, nella possibile apertura del capitale… La sfida della managerizzazione è sempre molto importante, essendo imprese familiari naturalmente scontano alcuni limiti legati alla proprietà e, per questo, l'apertura è sicuramente una delle possibilità che dovrebbero considerare con più attenzione in modo da essere meglio strutturate per competere sui mercati.
Teniamo conto, comunque, che queste sono imprese che conoscono molto bene il loro mestiere, quindi la ricetta che mi sento di formulare è di libertà: devono essere lasciate lavorare, tutto quello che le agevola consente loro di essere più competitive, di avere una burocrazia funzionante e tutti questi elementi sono naturalmente i benvenuti ma gli imprenditori di cui parliamo conoscono molto bene la loro sfida: l'importante è che siano nelle condizioni di poter liberare il potenziale che esiste nelle loro imprese.
Il problema dell'Italia credo sia noto, riguarda un po' il sistema Paese, la burocrazia, le infrastrutture...
Da questo punto di vista, direi che l'occasione che in questo momento è sul tavolo, e che va colta, è quella del PNRR che rappresenta l'occasione per portare il Paese in linea con i best performers europei. A lungo termine, sappiamo che un PNRR ben eseguito al 2030 o al 2040 potrà garantire all'Italia una maggior crescita anche di un punto percentuale, che è sostanzialmente quello che ci manca per allinearci agli altri paesi"
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