21 Novembre 2025
"Il governo federale tedesco sostiene fermamente l'Ucraina". È stata questa la premessa con cui ieri il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha rinnovato ulteriormente l'aiuto militare di Berlino nei confronti dell'Ucraina, nonostante in queste ore siano in atto febbrili tentativi di negoziare la pace tra le controparti russa e ucraina.
Un'altra, ennesima prova che i Paesi Ue sono sempre più intenzionati a continuare il conflitto contro la "minaccia" russa. All'indomani della presentazione, da parte della delegazione statunitense, del nuovo piano di pace in 28 punti per tentare concretamente nella riuscita di un efficace cessate il fuoco nel conflitto russo-ucraino, l'Unione Europea non solo ha fatto resistenza, ma si è messa all'opera per elaborare una sua contro-proposta, tutta evidentemente favorevole a Kiev. Nonostante però si cerchi di rattoppare i buchi con proposte diplomatiche rivolte alla pace, la Germania ha annunciato ieri di volersi impegnare per aumentare ulteriormente l'assistenza militare a Kiev.
L'aumento è previsto per l'anno 2026 e ammonterebbe a ulteriori 3 miliardi di euro, cifra che farebbe così schizzare l'importo totale del sostegno tedesco a 12 miliardi di euro. Tutto questo mentre oggi, 21 novembre, il cancelliere tedesco Friedrich Merz è impegnato, con Macron e Starmer, a discutere con Volodymyr Zelensky della nuova bozza da proporre per la pace. L'annuncio di ulteriori 3 miliardi è arrivato dal ministro degli Esteri Wadephul direttamente da Bruxelles: "Abbiamo appena preso la decisione politica di aumentare il nostro sostegno militare all'Ucraina". In mezzo si colloca certamente l'aiuto in vista del difficile periodo invernale, ma ciò che Wadephul ha voluto sottolineare è il principio per cui Kiev sta combattendo: "non solo per sé ma per la libertà dell'intera Europa". "Libertà" contro il nemico inesistente Putin, che infatti ieri ha detto "In Ucraina non si tratta più di una leadership politica, bensì di un gruppo criminale".
Wadephul ha incalzato: "Questo [i nuovi aiuti militari, ndr] dovrebbe rendere la nostra posizione inequivocabilmente chiara. Tutto ciò che abbiamo detto in passato rimane corretto e necessario. Ed è per questo che continueremo a sostenere l'Ucraina". Un impegno "incrollabile" dunque, i cui riverberi - ha concluso il ministro - influenzeranno anche i negoziati futuri e le decisioni internazionali.
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