21 Ottobre 2025
"Abbiamo un piccolo problema con Hamas, e verrà risolto molto rapidamente se continuano a comportarsi male". Per il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump la causa dei disordini avvenuti domenica 19 ottobre a Sud della Striscia di Gaza ha un nome, Hamas.
Ieri alla Casa Bianca, rispondendo alla domanda sulla tenuta dell'accordo fra Israele e Hamas e del cessate il fuoco nella Striscia, il tycoon è intervenuto cercando di "riportare l'ordine" attraverso la minaccia: "I miliziani stanno violando l'accordo" ha detto Trump "invitandoli" a "comportarsi bene e ad essere gentili". Pena lo "sradicamento": "se non lo faranno, li sradicheremo. Saranno sradicati e lo sanno". Due giorni fa i raid israeliani sulla Striscia hanno ucciso 45 civili palestinesi, "giustificandoli" come risposta alle "gravi violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas".
Lo stesso Dipartimento si Stato Usa aveva informato di un presunto "attacco imminente di Hamas contro i civili", affermazioni respinte dai miliziani che avevano affermato di aver sparato contro bande criminali sostenute da Israele. A fronte di uno dei più grossi momenti d'instabilità dopo la firma del presunto accordo "di pace", Trump ha detto che gli Stati Uniti daranno una "piccola possibilità" affinché tutto torni alla "tranquillità" - tranquillità mai realmente raggiunta. "Se continueranno a non comportarsi bene, allora interverremo per sistemare le cose, e lo faremo in modo molto rapido e piuttosto violento". Trump ha però pensato bene di correggere il tiro: nessun riferimento all'invio di truppe statunitensi, ma ad alcuni dei Paesi che hanno approvato e garantito la tenuta dell'accordo. Intanto oggi è arrivato a Israele il vicepresidente J.D. Vance che, tra le altre cose, dovrà "sostenere" Netanyahu nel mantenimento del cessate il fuoco.
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