02 Ottobre 2025
Il premier spagnolo Pedro Sánchez si è espresso ancora una volta contro Israele, affermando che l’operato militare nella Striscia di Gaza non può essere ricondotto all’autodifesa, ma configura uno sterminio di un popolo indifeso e una violazione grave del diritto umanitario. Le sue parole — riprese in un video diffuso dai principali media — segnano un’ulteriore escalation diplomatica e retorica nel conflitto israelo-palestinese.
Secondo Sánchez, quello che Israele sta facendo non è difesa, bensì un “quello che molti esperti definiscono genocidio” ai danni della popolazione civile. Ha sottolineato che attacchi a ospedali, bombardamenti indiscriminati e la morte di bambini innocenti non possono essere giustificati da esigenze di sicurezza.
Pochi giorni fa, il governo spagnolo ha annunciato una serie di misure punitive contro Israele. Fra le iniziative previste figurano un embargo sulle armi, il divieto di transito nei porti e nello spazio aereo spagnolo per navi o aerei che trasportano materiali bellici destinati all’esercito israeliano, e la negazione dell’ingresso in Spagna per chi è ritenuto coinvolto direttamente nelle operazioni contro Gaza.
Sánchez ha voluto evidenziare che, nel sostenere queste iniziative, la Spagna non nega il diritto di uno Stato a difendersi, ma si oppone con forza a ciò che considera un uso sproporzionato della forza. Ha affermato che “proteggere un Paese” è cosa ben diversa da “bombardare ospedali e far morire di fame bambini innocenti”.
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