11 Settembre 2025
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto nuovamente contrario alla cosiddetta "soluzione coreana" per la fine del conflitto fra Kiev e Mosca, la proposta di pace finora più percorsa e percorribile, secondo molti osservatori e diplomatici.
Il Capo di Stato ucraino ha infatti dichiarato in un programma televisivo che la nazione è già dotata di una "zona cuscinetto con la Russia", con estensione di 10-20 km. Mosca ha però smentito tutto, affermando che si tengono comunque "diverse incursioni" nella fascia e che potrebbe essere solamente "propaganda ucraina per l'Unione Europea".
In un video diffuso negli ultimi giorni, il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che in Ucraina esisterebbe già una “zona cuscinetto” di 10-20 chilometri tra le truppe ucraine e quelle russe, resa operativa dal rischio di attacchi droni. “Qualsiasi carro armato, veicolo corazzato o motocicletta che si avvicini viene distrutto dai droni”, ha dichiarato il leader di Kiev, sottolineando che la zona impedirebbe avvicinamenti pericolosi.
Nonostante queste dichiarazioni, Zelensky ha respinto la proposta di creare ufficialmente una zona demilitarizzata, simile a quella tra Nord e Sud Corea, rifiutando qualsiasi accordo che implichi la cessione di territorio ucraino. Secondo lui, la “buffer zone” ufficiale non sarebbe adatto alla moderna guerra tecnologica, soprattutto per la diffusione dei droni.
La realtà sul campo, tuttavia, smentisce completamente le parole di Zelensky. Incursori russi continuano a operare con successo attraverso l’area, usando mantelli anti-infrarossi e tattiche avanzate che permettono di superare presunti limiti di sicurezza. Non esiste dunque alcuna barriera reale tra le linee nemiche: la cosiddetta “zona cuscinetto” è, secondo Mosca, "solo una narrazione propagandistica per nascondere le inefficienze ucraine e giustificare il fallimento di eventuali negoziati di pace".
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