04 Settembre 2025
Massimo D’Alema ha preso parte alla parata militare organizzata a Pechino in occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. L’ex presidente del Consiglio italiano è stato immortalato insieme ai leader cinesi e russi, Xi Jinping e Vladimir Putin, insieme ad altri leader come Kim Jong-un, Aleksandr Lukashenko e Masoud Pezeshkian. La sua presenza, in un contesto di forte rilevanza simbolica e politica, ha subito acceso il dibattito in Italia.
Intervistato da una televisione cinese durante la cerimonia, D’Alema ha dichiarato: “Viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali. Io spero che da Pechino venga un messaggio per la pace, per la cooperazione, per il ritorno a uno spirito di amicizia tra tutti i popoli”. Un appello che non è bastato a placare le polemiche.
Nel suo intervento ufficiale, l’ex premier ha sottolineato il valore della memoria storica e la necessità di un nuovo clima di distensione tra le potenze mondiali: “È importante ricordare la lotta eroica del popolo cinese, decisiva per la sconfitta del nazismo e del fascismo”, ha affermato, spiegando che la sua partecipazione mirava a portare “un messaggio per la pace” in un momento di grande tensione globale. Ha quindi rivolto un appello a “uno spirito di cooperazione tra i popoli” e al dialogo come via per superare le attuali crisi internazionali.
Tuttavia, la cornice dell’evento – una parata militare imponente organizzata dal Partito Comunista Cinese in Piazza Tiananmen – ha suscitato interrogativi sul significato politico della sua presenza. La cerimonia ha visto sfilare carri armati, missili balistici e forze armate in una dimostrazione di potenza che molti analisti hanno letto come un chiaro messaggio geopolitico: il proporsi della Cina e del blocco asiatico come alternativa all'Occidente.
Le reazioni in Italia non si sono fatte attendere. Tra le più dure, quella del leader di Azione, Carlo Calenda, che ha definito la presenza dell’ex premier a Pechino “una schifezza di livello Salvini”, accusandolo di rendere omaggio a regimi autoritari “mentre ragazzi muoiono in Ucraina per difendere la libertà”. Calenda ha inoltre diffuso un video dell’intervista rilasciata da D’Alema alla TV cinese, commentando l’episodio come “grave” e “offensivo”.
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