30 Agosto 2025
L’Ucraina è sotto shock dopo l’assassinio di Andriy Parubiy, ex presidente della Verkhovna Rada, ucciso con 8 colpi di pistola nel quartiere Frankivskyi di Leopoli. L’uomo politico, tra i protagonisti di Euromaidan e figura centrale della vita parlamentare ucraina dal 2007 al 2019, era stato inserito da Mosca nella lista dei criminali ricercati nel novembre 2023, accusato di atrocità commesse nel Donbass durante il conflitto del 2014.
Secondo quanto riportato dalle autorità locali, l’assassino avrebbe esploso 8 colpi di pistola contro Parubiy prima di fuggire in bicicletta. Una possibile immagine del sospettato – interamente vestito di nero, con casco nero e giallo e uno zaino giallo – sta circolando sui social e sarebbe stata rilanciata dall’agenzia Unian.
In risposta all’attacco, il ministero dell’Interno ucraino ha annunciato l’avvio dell’operazione speciale denominata “Siren”, con l’obiettivo di catturare il responsabile. Le forze di sicurezza stanno presidiando diversi punti strategici di Leopoli e della regione circostante, mentre si moltiplicano gli appelli alla popolazione per fornire informazioni utili all’indagine.
Dal 2023, il nome di Parubiy figurava nella lista dei ricercati dal ministero dell’Interno russo. Il Comitato investigativo di Mosca lo aveva incriminato in contumacia per crimini legati al conflitto nel Donbass, accusandolo di essere corresponsabile di oltre 1.200 tra morti e feriti nel 2014. Accuse sempre respinte da Kiev, che ha definito l’azione della giustizia russa come parte della guerra ibrida contro l’Ucraina.
Storico di formazione, Parubiy aveva iniziato la propria carriera negli ambienti della destra nazionalista ucraina, partecipando ai movimenti per l’indipendenza dall’Unione Sovietica e successivamente confluendo in Svoboda. Negli anni successivi si era progressivamente spostato su posizioni più moderate, fino a militare in partiti centristi e conservatori come Batkivshchyna di Yulia Tymoshenko e il Fronte del Popolo di Arseniy Yatsenyuk.
Protagonista della “rivoluzione arancione” del 2004, Parubiy consolidò la propria figura politica durante le proteste di Euromaidan del 2014, distinguendosi tra i leader del movimento che portò alla fuga dell’allora presidente filorusso Viktor Yanukovich. Nello stesso anno venne nominato segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e la Difesa, per poi assumere negli anni successivi i ruoli di vicepresidente e quindi presidente della Rada (2016-2019).
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