12 Agosto 2025
A Stoccolma, la polizia ha represso duramente una manifestazione pacifica pro Palestina, nata per protestare contro l'attentato dell'Idf ai danni di sei giornalisti di Al Jazeera, incluso Anas Al-Sharif.
Si è conclusa con momenti di forte tensione la manifestazione pro-Palestina organizzata l’11 agosto 2025 a Stoccolma, in Svezia, per denunciare l’uccisione di giornalisti e civili a Gaza da parte dell’esercito israeliano. Centinaia di persone si sono radunate nel centro della capitale svedese, sventolando bandiere palestinesi e mostrando cartelli con slogan contro il genocidio in corso.
L’iniziativa, inserita in una più ampia ondata di mobilitazioni internazionali, chiedeva giustizia per i reporter di Al Jazeera e di altre testate uccisi nei bombardamenti e un immediato cessate il fuoco. I manifestanti hanno inoltre sollecitato il governo svedese ad adottare sanzioni economiche contro Israele, aderire al movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e sospendere rapporti commerciali con aziende considerate complici, come Volvo.
Secondo testimonianze diffuse sui social, la polizia sarebbe intervenuta in maniera dura per disperdere parte del corteo, generando accuse di “repressione brutale” da parte degli organizzatori. Alcuni attivisti hanno denunciato un’eccessiva presenza di agenti e l’uso della forza nei confronti di manifestanti pacifici.
La protesta di Stoccolma si aggiunge a quelle svoltesi nei giorni precedenti a Berlino, Belfast, Dublino, Tunisi, Londra, Oslo, Washington e altre città. In tutte, il filo conduttore è stato la condanna delle uccisioni mirate di giornalisti e la richiesta di un’inchiesta internazionale indipendente. Per gli attivisti svedesi, questa mobilitazione è solo l’inizio: nuove iniziative sono già annunciate per le prossime settimane.
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