Martedì 22 luglio una protesta pro-Palestina ha impedito lo sbarco di circa 1.700 turisti israeliani sull’isola greca di Syros, costringendo la nave da crociera Crown Iris a cambiare rotta. L’imbarcazione, gestita dalla compagnia israeliana Mano Maritime, ha lasciato il porto prima del previsto, dirigendosi verso Limassol, a Cipro.
Oltre 150 manifestanti si sono radunati sul molo, sventolando bandiere palestinesi e intonando slogan come "Libertà per la Palestina" e "Stop al genocidio". Alcuni striscioni riportavano frasi che non lasciano spazio ad interpretazioni: "Niente aria condizionata all’inferno", in riferimento alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Gli attivisti, molti dei quali abitanti dell’isola, hanno dichiarato che la loro azione era un gesto di solidarietà con il popolo palestinese, sottolineando l’ipocrisia di accogliere turisti israeliani mentre a Gaza si consuma una tragedia.
"La nostra isola è terra di accoglienza, ma non per chi è complice dell’oppressione", ha dichiarato una manifestante. "Non possiamo restare indifferenti davanti al genocidio in corso a Gaza".
La compagnia Mano Maritime ha confermato che, "alla luce della situazione a Syros", la nave ha proseguito il viaggio verso una "nuova destinazione turistica". Secondo la guardia costiera greca, la Crown Iris ha lasciato il porto intorno alle 15:00 senza incidenti.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha contattato il suo omologo greco per esprimere preoccupazione, mentre il governo greco non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’accaduto.