16 Luglio 2025
Nell’oblast di Kharkiv 2 soldati di russi si sono arresi sotto la pressione psicologica e tattica esercitata da un’azione condotta esclusivamente da droni e robot kamikaze carichi con 20kg di esplosivo.
È accaduto tra l’8 e il 9 luglio, quando le forze armate di Kiev hanno messo in atto un’operazione lampo — durata appena 15 minuti — basata sull’impiego combinato di droni FPV (First Person View) e mini-robot terrestri cingolati, carichi di esplosivo, che hanno fatto irruzione nelle linee russe. I robot, progettati per esplodere a contatto con l’obiettivo, trasportavano fino a 20 chilogrammi di carica esplosiva ciascuno. La loro presenza, accompagnata dai droni in volo costante a bassa quota, ha costretto i due militari russi alla resa immediata.
Una volta deposte le armi, i soldati sono stati scortati a distanza — sempre sotto la supervisione aerea dei droni — fino a un’area sicura controllata dalle truppe ucraine. Nessun soldato umano ha preso parte diretta al blitz.
L’episodio, avvenuto nell’oblast di Kharkiv, segna un passaggio potenzialmente decisivo nel conflitto: per la prima volta, la supremazia sul campo non è stata determinata dalla forza numerica o dalla strategia di fanteria, ma da un’avanzata capacità robotica e da una precisa regia a distanza. Le immagini diffuse dalle forze ucraine documentano il momento in cui i robot, simili a piccoli tank cingolati, si avvicinano alle postazioni russe, mentre i droni manovrati in tempo reale da remoto vigilano dall’alto.
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