07 Luglio 2025
La Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, è tornato a farsi vedere in pubblico per la prima volta dalla fine della cosiddetta “guerra dei 12 giorni” tra Teheran e Israele, conclusa ufficialmente con il cessate il fuoco del 24 giugno. Il leader iraniano ha partecipato ieri a una cerimonia religiosa nella capitale, durante le commemorazioni dell’Imam Hussein, figura centrale per i musulmani sciiti.
Un video trasmesso dalla televisione di Stato lo mostra mentre saluta i fedeli all’interno della moschea Imam Khomeini, nel centro di Teheran, luogo simbolico intitolato al fondatore della Repubblica islamica. Khamenei, 86 anni, è apparso sul palco vestito di nero, accolto da una folla entusiasta che scandiva a gran voce: “Leone! Leone!”, con i pugni levati in aria.
L’ultima volta che il leader supremo si era rivolto pubblicamente alla nazione risale al 18 giugno, in un discorso registrato nel pieno del conflitto. La sua riapparizione, dunque, assume un forte significato politico e simbolico, soprattutto per la scelta della data: la vigilia dell’Ashura, giorno di lutto per il martirio dell’Imam Hussein, nipote del profeta Maometto, che per gli sciiti segna anche l’inizio del calendario islamico.
Secondo la televisione statale, la cerimonia si è svolta nel massimo rispetto della tradizione religiosa e ha visto una grande partecipazione popolare.
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