26 Febbraio 2024
Confermata, in parte, la versione della Russia. Il dissidente russo Alexei Navalny ''è morto per un coagulo di sangue''. Lo ha detto il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, affermando che ''è più o meno confermata'' la tesi iniziale fornita dalle autorità russe sulla morte in carcere del critico numero uno di Vladimir Putin. Per Navalny, quindi, si tratta di morte naturale.
"Potrei deludervi, ma quello che sappiamo è che è morto davvero per un coagulo di sangue". Sono le parole del capo dell'intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov, che conferma quindi la teoria della Russia, ossia quella di morte naturale da parte di Alexei Navalny. Le autorità carcerarie russe avevano fatto riferimento ad un'embolia e poi ad una trombosi, quindi una tesi compatibile con la presenza di un coagulo di sangue, prima di far trapelare l'ipotesi legata alla sindrome da morte improvvisa. La moglie di Navalny aveva invece fatto riferimento ad un avvelenamento attraverso il Novichok, un letale agente nervino. Secondo altre ricostruzioni, che hanno trovato spazio sui media internazionali, il dissidente sarebbe stato ucciso con un pugno all'altezza del cuore, un colpo fatale dopo la prolungata esposizione alle temperature bassissime della colonia penale siberiana. Ricostruzioni che ad oggi, però, non trovano conferme.
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